formaggio

 

 

Progetti per il Centenario della nascita di Dino FORMAGGIO
e rilancio del Museo  di Arte contemporanea del Comune di Teolo“L’arte, il senso di una vita.
Acquarelli, oli e sculture di Dino Formaggio artista”Teolo, Palazzetto dei Vicari, 20 Settembre – 2 Novembre 2014


 

 

 

 

Il Museo di Arte Contemporanea (Mac) di Teolo è stato inaugurato il 16 Ottobre del 1993 e intitolato al filosofo dell’arte Dino Formaggio che ne ha permesso la realizzazione mettendo a disposizione oltre 200 opere donate da artisti, o loro eredi, conosciuti nel corso della sua vita. Formaggio, a quel tempo cittadino di Teolo (PD), preside della facoltà di Magistero e prorettore dell’Università di Padova, docente di Estetica, aveva insegnato anche nelle Università di Pavia e Milano dove ha concluso la sua carriera universitaria diventandone Professore Emerito.

Per ospitare tale raccolta, l’Amministrazione di Teolo – che ha l’obbligo per statuto condiviso con la famiglia Formaggio di conservare ed esporre al pubblico il patrimonio artistico donato grazie a Dino Formaggio - individuò il Palazzetto dei Vicari, un edificio del XVI secolo.

Tra le opere esposte al Museo, che sarà riaperto al pubblico nella primavera del 2015, vi sono le donazioni “Tito Gasparini” e “Mauro Ancona” con diverse opere di artisti attivi a cavallo tra la fine dell’800 e

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gian_gentile
Sabato 23 agosto 2014 l'Azienda Agricola Albino Piona (Loc Casa Palazzina di Prabiano, 2, Villafranca di Verona) ospita un evento culturale nell'ambito del progetto "Arte in Cantina" a cura dell'associazione Crea: la mostra di Gianfranco Gentile dal titolo "Ceci n'est pas un emballage"e il suo "Reading poetico sonoro" unitamente ai gioielli e alle sculture di Laura Ottolini.
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Gianfranco Gentile "Ceci n'est pas un emballage"
Un percorso della memoria, macchinari e siti industriali dismessi colti nella nuova bellezza e fragilità a-funzionale, con opere a pastello su cartone ondulato. Macchine sostituite dal progresso tecnologico con altre più scattanti e funzionali, vivono la loro condizione di abbandono nella solitudine dell'oggetto estetico. Sono belle da vedere, ci ricordano il passato, ma interagiscono solo visivamente con la vita degli uomini. L'artista trasforma questa esperienza percettiva in un'opera d'arte che ne concettualizza l'esistenza, oltrepassando in termini estetici il semplice rapporto di rappresentazione.
Il materiale di supporto si presenta fragile cartone riciclato, povero come l'alienante isolamento degli oggetti. Eppure sta in questa ambivalenza di forza e fragilità l'armoniosa riuscita dell'incontro dove il supporto non è solamente il luogo dell'evocazione o del pensiero costruttivo sulle forme, ma diventa materia espressiva che si trasforma in luce e colore.

Laura Ottolini
creatrice di gioielli e sculture in Raku
.... modello la
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Hema_Upadhyay
11 Ottobre - 30 Novembre 2014 al Museo Civico di Storia Naturale
Opening 10 Ottobre 2014 | ore 19.30
A cura di Angela Madesani

Il tema della natura è da sempre fonte di ispirazione nel mondo dell’arte che, nel corso del tempo, l’ha interpretata, riprodotta e proposta utilizzando tecniche, materiali e strumenti diversi. La stretta collaborazione con i conservatori e gli studiosi del Museo di Storia Naturale di Verona, che della natura studiano gli aspetti scientifici, ha permesso di creare un’occasione rovesciata.

Qui l’opera d’arte sarà occasione di approfondimento di uno specifico argomento scientifico oltre che artistico e viceversa. La mostra, infatti, intende analizzare ed evidenziare le modalità di rappresentazione della natura all'interno della produzione artistica recente, contestualizzando le opere all’interno della collezione del museo. In funzione di questa imprescindibile ragione – sulla quale si fonda l’intero progetto espositivo - il percorso della mostra presenterà il lavoro di artisti contemporanei di fama nazionale e internazionale e si svilupperà attorno a differenti temi e capitoli: la natura come oggetto dell'arte, la natura come soggetto dell'arte, la natura e le questioni ambientali.

Queste tematiche dialogheranno in maniera sinergica con le diverse collezioni dello storico museo veronese, grazie all’intervento scientifico degli studiosi del museo stesso affinché le opere inserite non siano solo una presenza, ma un momento di riflessione

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Biennale_Ortisei_Ghendina_2014_progetto_Leimer_ok
18 luglio - 3 ottobre 2014
La IV Biennale Gherdëina di Ortisei, promossa dall'Associazione turistica di Ortisei in collaborazione con il Comune di Ortisei, cresce e si rinnova con il progetto dal titolo Legno/Wood/Holz/Lën, a cura di Luca Beatrice dedicato alla scultura contemporanea. Cinque gli artisti invitati che espongono nell'area pedonale del centro di Ortisei le loro opere, tutte realizzate esclusivamente con il materiale più tipico della zona, il legno: Chris Gilmour, Sonia Leimer, Willy Verginer, Velasco Vitali e Bruno Walpoth.
Le opere in esposizione, tutte di ampio respiro, sono state realizzate negli ultimi mesi dagli artisti appositamente per la Biennale grazie alla collaborazione con artigiani, aziende locali e la Galleria Doris Ghetta, generando un vivificante cortocircuito anche sotto il profilo economico. La scelta del legno per la produzione, unico vincolo imposto agli artisti, intende creare un forte collegamento con le radici più tradizionali della Val Gardena, dando allo stesso tempo al legno dignità di elemento legato all'arte contemporanea e non solo all'artigianato.
 
Chris Gilmour, scultore inglese che vive a Udine, è stato invitato perché il suo materiale d'elezione, il cartone, con cui realizza sculture di oggetti in scala 1:1, ha un colore molto simile a quello del legno. "Questa è la prima volta che Gilmour tenta il passaggio a una materia
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Inaugurazione: Domenica 20 luglio 2014 alle ore 16.30, Piazza di Pazzon (Caprino V.se)
La natura è sempre altrove


Artisti: David Aaron Angeli, Marzia Boldi, Andrea Cantagallo, Tommaso Carozzi, Matteo Cavaioni, Matia
Chincarini, Graziano Concari, Stefano Dalle Vedove, Antonella Gandini, Erika Garbin, Laure Keyrouz, Lucia Maggio,
Nelida Mendoza, Igor Novelli, Anna Grazia Perlini, Lorella Salvagni, Marzia Sandri, Dario Scala, Federico Seppi,



Curatori: Nadia Melotti e Dario Trento
Periodo: dal 20 Luglio al 14 Settembre 2014
Orario apertura : visitabile dall’alba al tramonto
Sede Espositiva: Valle del Tasso da Pazzon a Porcino, Comune di Caprino Veronese


La valle del Tasso è un confine. E’ un corso oltre in quale il nostro modo di usare la natura si ferma e la natura
guadagna alcune libertà. Il fiume che vi scorre all’interno forma una bella caduta d’acqua tra le rocce e il bosco
attorno. E’ vero, un sentiero attraversa la valle in tutta la sua lunghezza e il bosco viene periodicamente curato:
seppure più leggera, la mano umana agisce anche qui a garantire un suo controllo di massima e una parte di
questo controllo è anche l’arrivo di artisti, installazioni e pubblico che ogni due anni animano l’estate della valle.
Queste note ci introducono in modo semplice a una questione di fondo: la natura non è, all’origine, la nostra casa;
non è nata per ospitarci e facilitare

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pilastro

 

Inaugurazione Venerdì 27 giugno 2014 ore 21,30

dal 27 al 29 giugno 2014

ArtFarm è l'occasione per un contatto con la natura, negli spazi di Ca' Ottolina, una casa di campagna che ha origini seicentesche e che i proprietari con senso estetico e creatività stanno portando a nuova vita.

In  occasione di questa manifestazione, ogni anno a fine giugno, la fattoria apre le porte ad artisti e al pubblico per tre giorni: inizia alle 21.30 di venerdì (fino alle 24.00) e prosegue sabato e domenica (con apertura dalle 18 alle 22 e su appuntamento: cell. 340 3811675).

 Le opere in mostra sono collocate in alcuni ambienti della villa e nei vari fabbricati (l'ex-stalla, gli essiccatoi del tabacco, le rimesse per gli attrezzi). Altri interventi sono sparsi negli spazi all'aperto (giardino, aia, porticati) e combinano i più disparati linguaggi del contemporaneo: ci sono infatti installazioni, fotografie, sculture, progetti, video..

 

Clicca qui per vedere la locandina

 Tredicesima  edizione Velo Svelo Rivelo


Pilastro di Bonavigo 
Via Cà Ottolina 1
Bonavigo Verona
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Luigi_Ghirri_Alpe_di_Siusi_1979
A seguito del boom di visitatori, accorsi numerosissimi fin dal weekend di apertura, il Festival della Fotografia Europea di Reggio Emilia (7 maggio - 15 giugno 2014) posticipa la sua chiusura e regala al pubblico l'opportunità di ammirare alcune delle esibizioni più belle per tutta l'estate!
Le mostre di Luigi Ghirri, Sarah Moon e Eric Lessing ai Chiostri di San Pietro; Herbert List ai chiostri di San Domenico; Andrea Ferrari, Paolo Simonazzi e Archivio Federico Garolla alla Galleria Parmeggiani rimarranno aperte fino al 27 luglio 2014.
La mostra in Biblioteca Panizzi La collezione di Fotografia Europea. Sguardi contemporanei fino al 30 agosto 2014, mentre le mostre di Claudio Parmiggiani e Sarah Moon al Palazzo dei Musei, fino al 31 agosto 2014.
 
Orari di ogni sede e le modalità di accesso.
Luigi Ghirri Pensare per immagini. Icone Paesaggi Architetture
Sarah Moon Alchimies
Erich Lessing Il lavoro e i lavoratori dopo la guerra. Dalla collezione della Fondazione MAST di Bologna
Speciale diciottoventicinque | Vedere le cose perdute (aperta solo fino al 29 giugno 2014)
Chiostri di San Pietro
dal 21 giugno al 27 luglio: sabato e domenica ore 10-13 e 16-22
Nelle giornate del 21/06 e 22/06 le mostre ai Chiostri di San Pietro rispetteranno il seguente orario 10-13 e 16-19
Herbert List The Magical
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Tatiana_Trouv_Museion

23 maggio - 7 settembre 2014, Museion, Bolzano - Prima personale di Tatiana Trouvé in un museo italiano. Trouvé (Cosenza, 1968, vive e lavora a Parigi) ha all'attivo diverse mostre in istituzioni come il Kunsthaus di Graz, il Migros Museum di Zurigo o il Centre Pompidou di Parigi, oltre alle partecipazioni alla Biennale di São Paulo (2010) e alla Biennale di Venezia (2007).

Nelle installazioni di Tatiana Trouvé il visitatore è coinvolto fisicamente in situazioni cariche di fantasmi, che oscillano tra il reale, l'immaginario e l'illusorio. Nell'universo creato dall'artista lo spazio della materia e la forma fisica convergono con la dimensione temporale e con la memoria. Razionale e irrazionale sono connessi: come emerge dai complessi disegni scenografici -che testimoniano il suo particolare legame con l'architettura – il contesto concreto allude a dimensioni invisibili.

La mostra a Museion è costruita attorno alla grande installazione 350 Points towards Infinity (2009). 350 sottili pendoli calano dal soffitto e tracciano lo spazio fino al suolo, seguendo traiettorie diverse. La suggestione di un'esile pioggia metallica invade lo spazio, mentre al visitatore rimangono celate le forze invisibili che attirano i fili nelle diverse direzioni. L'opera modifica così l'assetto fisico del quarto piano, ne trasforma l'abituale percezione e apre all'immaginario e al fantastico. Altri lavori in mostra giocano sul filo della
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Palazzo_Chiericati_Vicenza
 

18 aprile - 22 giugno 2014 Palazzo Chiericati (interrati palladiani) Piazza Matteotti, Vicenza - Orario: dal martedì alla domenica dalle 9.00 alle 17.00 (ultimo ingresso ore 16.30)

La mostra dal titolo "Nicola Samorì. La pittura è cosa mortale" offre al pubblico un'interessante panoramica della maestria pittorica di questo autore attraverso una selezione di circa 45 opere di grandi e piccole dimensioni.

Questo primo evento espositivo a palazzo Chiericati dopo la sua riapertura, porta la pittura della giovane promessa Nicola Samorì, con la curatela di Achille Bonito Oliva, a dialogare coerentemente con il valore storico-architettonico del palazzo palladiano e, non da ultima, con la sua pregevole collezione permanente, offrendo così anche l'occasione per apprezzare le opere dei grandi Maestri qui custoditi.

Organizzatore: Fondazione Vignato per l'Arte di Vicenza in collaborazione con la Collezione Coppola, la Galleria Mazzoli di Modena e l'assessorato alla Crescita e i Musei Civici di Vicenza

Ingresso alla mostra compreso nel biglietto di Palazzo Chiericati di 4,00 euro.

info: www.museicivicivicenza.it  www.fondazionevignato.it  tel 0444/222811-222104

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Elisabetta_Vignato_Potenza_delle_origini

7 giugno - 20 settembre 2014, Galleria La Giarina, Verona - Inaugurazione sabato 7 giugno ore18,30 - Paso doble. Un passo a due. Un duetto. Un'artista che balla in punta di pennello e l'altro "in punta" d'obiettivo. Elisabetta Vignati (Padova, 1964) e Gianluca Capozzi (Avellino, 1973). Entrambi attratti dal paesaggio e dalla sua vertiginosa potenzialità immaginativa. Ma con uno sguardo che va oltre la pura e semplice rappresentazione di una natura bella, sublime o pittorica. Per assumere invece il mondo come strumento per fare nuove esperienze estetiche e concettuali.

Il titolo dato alla mostra è ripreso da un famoso film di Jean-Luc Godard del '60, À bout de souffle. In apparenza esso ha la struttura di un poliziesco, ma al regista non interessa il tradizionale racconto cinematografico, quanto invece il sovrapporsi di mille trovate, citazioni, allusioni che propongono una nuova e spiazzante storia. Ebbene, anche nella pittura della Vignati o nelle foto di Capozzi non siamo mai di fronte ad una scena che procede passo passo, fino al cuore del problema (della visione), ma a una scena che si confonde con altre scene (vestigia, colori, immagini). In qualche modo, i due artisti rendono visibile una realtà che non può essere né descritta né percepita oggettivamente, in quanto insituabile, sfuggente, fantasmatica. Se si osserva qualche tela

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Andreina_Robotti_Oltre_il_Beato_Angelico_1976_part

Oratorio del Drago, San Martino B.A., Verona 31maggio – 28 giugno 2014. Orario: sa. 18.00-19.00 dom. 10.30-12.30 ingresso libero - inaugurazione sabato 31 maggio ore 18.00

Secondo (e integrativo) appuntamento del "Gotico Fiorito", sempre a cura di Luigi Meneghelli, con l'opera di Andreina Robotti (Iseo, Brescia 1913 – Verona 1996). Dopo la Galleria Incorniciarte ecco gli spazi suggestivi dell'Oratorio della Beata Vergine del Drago, una Cappella di stile classico alle porte di Verona (sotto l'egida dell'Associazione Art-emisia).

Sono esposte una ventina di opere che attraversano un po' tutte le fasi della ricerca dell'artista. L'obiettivo è quello di riaprire una ricognizione critica su un percorso troppo frettolosamente dimenticato o sommariamente confinato tra modi naïf o bizzarri paradossi visivi.

E' un regno segreto, un po' fatato, un po' stregonesco, quello che Andreina Robotti dipinge fin dagli anni '50: vedute colte con una manualità rapida, sempre sul punto di dissolversi o illustrazioni di passi evangelici, poco più che abbozzate, come fossero pure apparizioni. Occhi fantasiosi, quelli della pittrice veronese, che vedono cose invisibili, che scovano e trapassano acque, salgono alberi e fiori, sorvegliano le mille vite dei boschi. Universi "spiritosi e garbati", li ha definiti Buzzati. Ma, a partire dagli anni '60, tutte le figure tendono a perdere la loro identità, come se retrocedessero in se

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