Lestasi_e_la_musica20 novembre 2015, ore 18, Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico di Verona (ingresso da via Roma, 1/G) - ingresso libero

"L'estasi e la musica" è il titolo della conferenza di Daniela Scaglietti Kelescian: un omaggio a Santa Cecilia, costante presenza non solo nelle arti figurative, emblematica del Pantheon cristiano, ma anche lungo l'intero arco storico della musica colta occidentale grazie alla sua antica identificazione come patrona dell'arte dei suoni.

La relatrice illustrerà le metamorfosi dell'iconografia della Santa attraverso i secoli: una immagine che si trasforma, dalle rappresentazioni medievali che presentano l'idea di una musicalità astratta, attraverso la presenza dell'organo, che, non suonato, simboleggia la musica sacra, a quelle successive in cui si punta maggiormente sull'umanità del personaggio. Cecilia diventa a sua volta musicista, suona l'organo (Carlo Dolci, Benedetto Gennari, Antiveduto Gramatica, Simon Vouet), ilviolino (Orazio Gentileschi, Guido Reni), la viola da gamba (Domenichino, Bernardo Strozzi), il liuto (Carlo Saraceni) o si presenta fra strumenti musicali diversi e spartiti e fogli di musica (Nicolas Colombel, Pierre Mignard). Nel corso del Seicento e del Settecento questo processo di trasformazione riflette anche la rivalutazione della cultura musicale, la collocazione sociale dei musicisti e il riconoscimento della qualità artistica dell'esecutore, sia vocale che strumentale. Nella progressiva identificazione di Cecilia con la musica, si inserisce anche la rappresentazione delle donne musiciste, che suonano preferibilmente strumenti a corde. Una spia significativa di questo mutato sentire è la sostituzione dell'organo con la spinetta o il virginale, strumenti di uso essenzialmente domestico. Ed ecco, nelle vesti di Cecilia, la protagonista che siede alla tastiera e suona (Francesco Guarino): e forse questa è l'immagine più parlante della Santa, quella che meglio la qualifica come patrona della musica. Questa raffigurazione può essere assimilata ai contemporanei dipinti di suonatori attorno ad un tavolo, alle nature morte con strumenti musicali, e a musicisti e concerti vocali e strumentali riprodotti dal vero: qui Cecilia suona e canta, accompagnata anche dagli angeli (Giulio Cesare Amidano, Antiveduto Gramatica, Carlo Sellitto).

L'ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

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