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10 settembre - 11 ottobre 2009

Inaugurazione: giovedì 10 settembre ore 18.30

Il Padiglione Immaginario della Bosnia-Erzegovina arriva a Verona per un doppio allestimento, in Fiera e alla Galleria d’Arte Moderna Palazzo Forti. E’ stato intitolato ‘immaginario’ con una precisa valenza poetica, in quanto scaturisce dal desiderio di creare un padiglione che alla Biennale di Venezia è mancato e che dunque diventa ‘immaginario’ concretizzandosi a Verona. Espone per la prima volta, fuori dai confini nazionali, artisti delle diverse etnie bosniache riuniti per l’occasione, rappresentanti delle altrettante istanze presenti all’interno della scena contemporanea del Paese, che si raccolgono principalmente attorno alle città di Banja Luka e di Sarajevo, poli artistici in continuo fermento, al passo con i trend contemporanei, grazie ad istutizioni quali il Sarajevo Center for Contemporary Art, la Galleria 10m2, il Museo d'Arte Contemporanea di Banja Luka e la Galleria d'Arte Contemporanea 96 di Prijedor; un'operazione ardita che gode del Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri Italiano e della RepubliKa Srpska.

 

Gli artisti in mostra presentano opere di forte impatto visivo che riflettono sulle ricerche artistiche nell'ambito del contemporaneo, comunque influenzate dal contesto culturale in cui sono prodotte, di cui denunciano con ironia le evidenti contraddizioni, come si vede nei lavori di Igor Bosnjak o di Mladen Miljanovic, in cui incidono molto gli anni trascorsi presso un’accademia militare. Le fotografie di Nebojsa Seric Shoba sono fortemente radicate nella storia del suo paese e legate al tema della memoria, così come quelle in bianco e nero di Dzenat Drekovic. Mladen Bundalo si concentra sulle nuove ricerche estetiche, così come Adnan Jasika che, attraverso una costante analisi filosofica, indaga la genesi degli elementi visivi. Ibro Hasanovic si pone controcorrente rispetto alle aspettative del pubblico, secondo cui dovrebbe produrre un arte socialmente impegnata, di denuncia. Sulla stessa linea anche Dajan Spiric e Damir Nikšič che, attraverso il gioco e la satira, utilizzando diverse forme artistiche, ironizzano sulla situazione poltico-sociale del loro paese. L’Associazione di Artisti Tac.ka riprende vecchi miti bosniaci per una catarsi a cui tutti i discorsi culturali, dalla politica all’arte, dovrebbero essere sottoposti. (Claudia Zini, estratto dal comunicato stampa)

 

La Bosnia-Erzegovina non è solo un perimetro territoriale. Caratterizzata a lungo dalla coesistenza culturale e dalla presenza di una città splendida come Sarajevo – l’urbe delle università, delle case editrici e del nuovo cinema, dei numerosissimi intellettuali e della biblioteca magnifica e ricca d’incunaboli preziosi - ciò che ne conosciamo è invece dovuto anzitutto al conflitto etnico che a partire dal 1992 l’ha devastata. Attraverso reportages giornalistici trasmessi per anni dalla televisione ne abbiamo visto la tragedia; l’orrore, la morte, gli edifici sventrati, le finestre squarciate, i muri sfarinati dai colpi di proiettili. Poi una pace triste, e quasi più nulla. Guardare a queste vicende dall’esterno significa, nella maggior parte dei casi, arrendersi alla semplificazione o constatare quanto sia difficile comprendere. Nella Bosnia-Erzegovina durante la guerra l’attività culturale non si è fermata. Poi gli artisti hanno svolto un ruolo attivo nella lenta ripresa del paese. Oggi la loro opera è più che mai significativa.

Mentre l’immane facciata della Biblioteca nazionale di Sarajevo, annerita dall’incendio che ha distrutto l’edificio insieme al suo tesoro, resta a testimoniare la barbarie e rappresenta la ferita ancora aperta, loro raccontano una vitalità mai sopita e la volontà di risollevarsi. Mettendo in campo sensibilità, forme e strategie di lavoro estremamente diverse, dialogano criticamente con il presente e gettano ponti verso il futuro; senza mai poter trascurare la memoria inalienabile del passato recente. Nelle loro ricerche l’attenzione nei confronti del luogo e l’urgenza di una consapevolezza etica e politica conducono all’indagine sui temi dell’identità individuale e collettiva, nell’intento di smascherare meccanismi, spesso occulti, di appartenenza e di esclusione, di controllo e di coazione. L’utilizzo dell’ironia in chiave demistificante e antiretorica è una delle loro chiavi di lettura della realtà.

Con un approccio più intuitivo o analitivo, mai didascalico, questi artisti, molti dei quali presenti nell’ambito della mostra D’EST, ci consentono di percepire una realtà che è troppo sfaccettata per essere ridotta a una definizione univoca e troppo complessa per essere altrimenti compresa. (Gabi Scardi, estratto dal comunicato stampa)

NEBOJŠA ŠERIC SHOBA (Sarajevo, Bosnia-Erzegovina, 1968) Diplomato presso l’Accademia di Belle Arti di Sarajevo. Vive e lavora tra Sarajevo e New York. Partecipa ad importanti manifestazioni artistiche internazionali, tra cui Manifesta 2 e la Biennale di Venezia nel 2003, oltre ad esporre in musei e gallerie sia europei che americani. La ricerca artistica di Shoba è fortemente radicata alla sua storia personale e a quella del suo paese, legata ad un’attenta analisi socio-politica e culturale.

MLADEN BUNDALO (Prijedor, Bosnia-Erzegovina, 1986) Diplomato presso l’Accademia di Belle Arti di Banja Luka con indirizzo grafico. Vive e lavora in Bosnia-Erzegovina. Molto attivo sul territorio, espone il suo lavoro anche in Serbia, Macedonia, Italia, Germania. Membro dell’associazione di artisti Tac.ka, con cui ha esposto presso lo Studio D’Arte Andromeda a Trento come evento collaterale di Manifesta 7. Nel 2008 viene premiato alla XIII edizione del Grand Diploma for printmaking di Tuzla, Bosnia Erzegovina. Il suoi lavoro, in una commistione di video e performance, indaga la relazione tra reale e virtuale, il ruolo dell’artista nei confronti dei nuovi media.

IBRO HASANOVIC (Ljubovija, Serbia, 1981) Diplomato presso l’Accademia di Belle Arti di Sarajevo. Vive e lavora a Parigi. I suoi lavori di video arte sono presentati presso numerosi festival a Zagabria, Berlino, Graz, Strasburgo. Nel 2003 riceve il premio speciale per il film sperimentale alla seconda edizione del Mostar Film Festival. Nel 2007 è finalista di ZVONO, premio annuale per giovani artisti visivi della Bosnia-Erzegovina promosso dal Centro di Arte Contemporanea di Sarajevo. Lavora con video, pittura e installazioni, raggiungendo un livello di comunicazione visiva diretta e incisiva che rimanda spesso ai temi della memoria e alle radici culturali del suo paese.

IGOR BOSNJAK (Sarajevo, Bosnia-Erzegovina, 1981) Diplomato presso l’Accademia di Belle Arti di Trebinje, in Bosnia Erzegovina. Vive e lavora tra la Bosnia-Erzegovina e la Serbia. Master in Theory of Art and Media presso l’Università di Belgrado dove sta attualmente portando avanti il suo progetto di PHD. Autore e curatore del progetto internazionale di video arte www.namaTRE.ba. Ha partecipato a più di 30 mostre e progetti artistici in tutta Europa. Come curatore indipendente ha seguito numerosi film festival, tra cui l’International Video Art Festival di Orebro, in Svezia. Rappresentato anche dalla Saatchi Gallery. Oltre alla pittura, i suoi lavori di video art e sperimentazione cinematografica analizzano gli aspetti della memoria e del ricordo, della manipolazione del reale.

ADNAN JASIKA (Sarajevo, Bosnia-Erzegovina, 1978) Si laurea in filosofia dopo il diploma conseguito presso l’Accademia di Belle Arti di Sarajevo. Vive e lavora a Sarajevo. Artista visivo e poeta, è rappresentato dalla Saatchi Gallery e i suoi lavori si trovano in collezioni sparse in Europa, Canada e Stati Uniti. La sua ricerca in campo artistico riguardante la genesi degli elementi visivi va di pari passo ad una continua indagine filosofica ed estetica.

 

 

DAJAN ŠPIRIČ (Zenica, Bosnia-Erzegovina, 1984)

 

Diplomato presso l’Accademia di Belle Arti di Banja Luka con indirizzo grafico. Vive e lavora in Bosnia-Erzegovina. Partecipa alla XIV Triennale Internazionale di Grafica di Tallin in Estonia e alla quarta edizione dell’International Biennial of Mini Prints a Tetovo, in Macedonia. Membro dell’associazione di artisti Tac.ka, partecipa come evento collaterale di Manifesta 7 presso lo Studio d’Arte Andromeda a Trento. Attraverso la grafica e l’utilizzo di nuovi media, video e fotografia, i suoi lavori trattano aspetti sociali, politi e culturali del suo paese.

MLADEN MILJANOVIC (Zenica, Bosnia-Erzegovina, 1981) Diplomato presso l’Accademia di Belle Arti di Banja Luka. Vive e lavora in Bosnia-Erzegovina. Espone i suoi lavori anche in Francia e in Austria. Nel 2007 vince il premio ZVONO come miglior giovane artista bosniaco. Nel 2008 partecipa alla Biennale di Busan, in Sud Corea, e all’International Video Art Festival di Orebro, in Svezia. Gli anni trascorsi all’accademia militare, prima di intraprendere la carriera artistica, incidono molto sulla sua produzione che, come si vede dai lavori in mostra, assume come leitmotiv la relazione continua tra il contesto artistico e sociale in cui vive e la sua esperienza personale.

 

TAC.KA – associazione di artisti formata da Mladen Bundalo, Boris Eremić, Milijana Grabovica, Dragan Inđić, Sanja Kovačić, Jovana Pantoš, Igor Sovilj, Dajan Špirić, Milica Tošić Associazione fondata nel 2007 a Prijedor, Bosnia-Erzegovina, da un gruppo di dodici giovani artisti provenienti dall’Accademia di Belle Arti di Banja Luka. Numerose performance sul territorio. Ideazione del progetto di land art Ars Kozara, arrivato nel 2009 alla sua terza edizione. Partecipazione come evento collaterale di Manifesta 7 con una mostra dal titolo Padiglione Immaginario della Bosnia-Erzegovina presso lo Studio d’Arte Andromeda a Trento.

L’obbiettivo principale di Tac.ka è quello di promuovere la cultura dal basso, per ricostruire tessuto sociale e tentare soluzioni condivise di futuro. In serbo-croato “tacka” vuol dire “punto” e rappresenta simbolicamente il punto dal quale partire nella ricostruzione della vita culturale della Bosnia- Erzegovina e nello specifico di Prijedor, città simbolo della pulizia etnica durante la guerra con ancora numerose fratture e divisioni all’interno delle comunità serbe, musulmane e croate. Presentano in mostra le fotografie relative alla performance veneziana.

DZENAT DREKOVIC (Berovo, Macedonia, 1979) Diplomato in fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Belgrado. Vive e lavora tra la Bosnia- Erzegovina e la Serbia. Lavora come fotografo freelance per numerosi giornali bosniaci e serbi. Membro della Bosnia Society of Artist di Sarajevo. Presenta in mostra i suoi ultimi lavori fotografici.

Damir Nikšić (Bosnia-Erzegovina, 1970) Laureato in Scultura all’Indiana University of Pennsylvania. Nel 2004 ha concluso il MFA New Genre presso l’University of Arizona dopo aver già il MA in Storia dell’Arte presso la medesima sede. Nel 2000 all’Akademija Likovnih Umjetnosti ha conseguito il BFA. Nel 2009 ha esposto al National Gallery of Art, Skopie, FYR of Macedonia e all’8th Baltic Biennial of Contemporary Art, Szczecin, Poland. All’Illuminating Islam Festival. Brooklyn Academy of Music, New York e in VIDEO SICILIA presso Palazzo della Cultura di Catania.

 

Orari: dopo il 13/09 da martedì a venerdì: 09.00 - 19.00

Biglietti: intero: 6 Euro ridotto: 5 Euro (gruppi superiori a 15 unità; studenti dai 14 ai 30 anni, muniti di tessera o libretto; militari e volontari Servizio Civile; iscritti Università III Età; possessori Card Provincia di Verona e Verona Card per le mostre temporanee non relative al biglietto cumulativo, over 60 anni) 3 Euro (ragazzi dagli 8 ai 14 anni, scolaresche) gratuito: bambini fino ai 7 anni; anziani over 65 residenti nel Comune di Verona; portatori di handicap e accompagnatori; insegnanti accompagnatori di scolaresche

 

ingresso gratuito nei giorni di ArtVerona ai possessori di biglietto, vip card, invito riservato ArtVerona 09

Visite guidate a cura di Aster: tel. 045 8000 804 - fax 045 8000 466 - da lunedì a venerdì 9/13 15/18 e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - sito web: www.didamusei.it



nella foto un particolare  con un artista dell' inagurazione Padiglione Immaginario  Bosnia-Erzegovina
foto Antonella Anti

 




Data inizio: 08-09-2009
Data fine: 11-10-2009
Orario: da Martedì a Domenica 10,30 -19,00. Chiuso il lunedì
Luogo: Palazzo Forti
Indirizzo: Via A. Forti 1, 37121 - Verona
Link: http://www.palazzoforti.it
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Telefono: 045/8001903 - 8031394 - 596371
Fax: 045/8003524
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