20101027-1950-Mat_Collishaw_James_Edward_Clayton17 settembre - 20 novembre 2010

Mat Collishaw (Nottingham 1966) nella personale a cura di Danilo Eccher, presso lo spazio FaMa Gallery di Verona propone una serie di lavori inediti sviluppando un progetto che prende ispirazione dalla storia dell'arte: immagini  appartenenti al retaggio culturale occidentale che l'artista utilizza e trasforma attraverso luso della tecnologia moderna e grazie a questa rielaborazione, riflette su paure e limiti della contemporaneità, così come suggerisce il titolo stesso della mostra.

L'artista è una delle figure più significative della Young British Art, protagonista di importanti eventi espositivi come Freeze (1988) e Sensation (1997) e presente in prestigiose collezioni pubbliche tra le quali la Tate di Londra ed il Centre Pompidou di Parigi, ama  giocare con la fascinazione dell’immagine.  Fotografia, scultura e installazione sono i suoi strumenti per indagare oltre la superficie, forzare l’occhio a guardare oltre le rappresentazioni rassicuranti della realtà e delle sue invenzioni.

Il lavoro di Collishaw attinge a 360 dal passato, dalle suggestioni della mitologia e dell’arte classica, al trionfo di luce e oscurità del barocco, fino alle atmosfere vittoriane, per cogliere e suggellare istanti di contemporaneità attraverso l’ironia ma anche l’eccesso e il disturbo.   I confini tra la vita e la morte, la realtà e l’illusione, il dolore e la quiete sono al centro della sua ricerca e sperimentazione creativa.  E’ il limite ad attrarlo e con esso i tentativi contemporanei di gettare ponti, trovare soluzioni, esorcizzare.

Per la scultura di Ophelia sceglie il marmo di carrara e la morbidezza classica così da rendere più evidente il contrasto tra l’armonia formale e la durezza della realtà, che emerge chiaramente attraverso lausilio tecnologico della proiezione la quale va simulando il fluire delle acque sul corpo ormai inerme della giovane donna. Ophelia, figura femminile dell’Amleto di Shakespeare, incarna la dimensione teatrale su cui indugia il lavoro di Collishaw ma nel riflettere il  dramma d’amore esplicita anche la beffa del potere e delle sue leggi.

In vetroresina dipinta a mano il grande zoetrope, ispirato al Parnasso del Mantegna: opera cilindrica che ruotando produce l’illusione del movimento attraverso un gioco di luci intermittenti e la rapida successione di piccole  sculture statiche. Quando lopera inizia a girare  la memoria torna allo stroboscopio mentre un baccanale di sesso e morte danza sotto i nostri occhi.

In mostra anche piccole nature morte di uccelli, stampe lenticolari che alla bellezza della luminosità dell’immagine e all’invito ad interagire nella visione, affianca la durezza dell’ultimo spasmo prima della morte e la sua infinita replicabilità.
In mostra anche le grandi tele a carboncino della serie “Ultime cene”, barocche per luce e phatos, che rappresentano con grande nitidezza lultimo frugale pasto dei condannati a morte.


FAMA GALLERY
CORSO CAVOUR, 25/27
37021 VERONA
T. +39 045 8030985
F. +39 045 8011410
www.famagallery.com
Orari
10.00 - 13.00 / 14.30 - 19.30
Chiuso il lunedì e festivi

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