Najjar_gravitation_entanglement_pp26 settembre  – 15 novembre 2015 (Opening 26 settembre 2015, ore 11:30) Studio la Città – Verona
 
MICHAEL NAJJAR outer space
Seconda mostra personale in galleria dell'artista Michael Najjar dove, per la prima volta in Italia, presenterà il suo nuovo progetto dal titolo outer space. Il ciclo di opere, nato a seguito della scalata del Monte Aconcagua nelle Ande argentine – l'impresa documentata dalle fotografie esposte nella mostra high altitude, financial markets between reality and simulation del 2010 –, attesta l'ambizione di Najjar a diventare il primo artista nello spazio.
Nuovi veicoli spaziali per uso privato o commerciale, hotel nello spazio, estrazione di minerali dalla luna e dagli asteroidi sono solo alcuni degli sviluppi che l'evoluzione del volo nello spazio porterà con sé. Lo spazio extraterrestre, o meglio quello che l'artista definisce outer space, avrà un ruolo sempre più importante nella nostra vita fino a diventare parte integrante delle infrastrutture della nostra quotidianità. Tutto questo influenzerà notevolmente il nostro modo di vivere sulla terra e porterà chiunque a mettere in discussione due delle domande fondamentali dell'esistenza umana, ovvero: "chi siamo?" E "da dove veniamo?". Lo scopo della serie outer space è di spiegare la dimensione culturale implicita negli sviluppi tecnologici e trasporre questa in un processo di trasformazione artistica.
A sottolineare l'obiettivo dell'artista, il video MISSION: SPACE che documenta la sua preparazione per il viaggio nello spazio nei vari centri di formazione aerospaziale in Germania, Stati Uniti e Russia al fine di imbarcarsi in uno dei viaggi programmati per il periodo 2015/2016 della Space ShipTwo.
 
Michael Najjar, nato nel 1966 a Landau in Germania, vive e lavora a Berlino. L'artista lavora con la fotografia e il video focalizzandosi sugli elementi chiave della nostra società guidata e "controllata" da tecnologie informatiche e dell'informazione. Najjar, da molti considerato un "futurista" visivo, trasforma la scienza, la storia e la filosofia in visioni e utopie di future strutture sociali emergenti, sotto l'impatto di tecnologie all'avanguardia. La fusione di elementi realistici con realtà fittizie, è un marchio ricorrente nel suo lavoro che di solito è composto da serie di opere focalizzate tematicamente. Najjar dimostra il potenziale dell'immagine fotografica, capace di rendere visibile ciò che normalmente è invisibile all'occhio umano. Il suo lavoro visualizza quello che molto spesso va oltre i limiti della nostra percezione, svelando ciò che si nasconde sotto la superficie di quello che egli chiama "la società telematica".
Tra le sue principali mostre personali del 2015 sono da ricordare: Who gave us the sponge to wipe away the entire horizon? Video works from the "outer space" series, presso il Museo Es Baluard di Palma de Mallorca e outer space alla Galerìa Juan Siliò. Le opere di Michael Najjar sono parte di importanti collezioni private e pubbliche di tutto il mondo.

VICTORIA STOIAN Rallenting - Codri Earthquake
Rallenting – Codri Earthquake è il titolo della prima personale di Victoria Stoian presso gli spazi di Studio la Città.
In mostra parte del progetto, costituto da 52 tele, alcune delle quali in progress, dal titolo Codri Earthquake che raccontano i 52 secondi del violento terremoto - di magnitudo 7,5 - che il 25 agosto 2011 colpì la città di Chişinău: città natale dell'artista e dove ancora oggi vivono i suoi genitori. La zona delle Codri, le foreste più grandi della Moldavia, è stata la zona maggiormente colpita dal sisma ed è il soggetto di riferimento dell'artista. In questi lavori Stoian, attraverso linee sinuose accostate a tratti decisi e il contrasto cromatico accentuato dai chiaroscuri, pone l'attenzione sulla fragilità e sulla potenza della natura. Una natura che crea e, al tempo stesso, distrugge.
Nelle sue opere Stoian esprime la fascinazione per il legame tra il cambiamento e la distruzione, narrando il rapporto della vita con il dramma. Dall'assenza di punti di riferimento - geografici, mentali, psicologici - nasce il panico, interpretato dall'artista come possibile libertà. Tramite la metafora della catastrofe naturale Stoian affronta il caos come vitalità in opposizione alla stasi.
La mostra, in collaborazione con la galleria Alberto Peola, è accompagnata da un testo critico di Clara Sofia Rosenberg.
 
Victoria Stoian è nata a Chișinău - Moldavia nel 1987. Dal 2009 vive e lavora a Torino, dove nel marzo 2015 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell'arte contemporanea all'Accademia Albertina di Belle Arti con la tesi La collezione Vogel. Tra le sue principali mostre del 2015 sono da ricordare la personale Codri Earthquake, a cura di Clara Sofia Rosenberg, alla Galleria Alberto Peola di Torino e la collettiva Capricci del destino alla Galleria Giuseppe Pero di Milano.

 

Studio la Città
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T. +39 045 597549
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