Che cosa rappresenta lo studio per un artista? Un rifugio, un laboratorio, un luogo del pensare e del fare? E come provare a descrivere uno spazio che registra le tracce della creazione, il faticoso processo che porta dalla potenza all'atto, dalla mano all'opera? È un compito, almeno a prima vista, impossibile, perchè dovrebbe raccontare un'operazione che non smette mai di compiersi. Tela dopo tela, foglio dopo foglio, materia dopo materia.
Entrare in uno studio è anche andare oltre, uscirne, perdersi, sognare. Soprattutto è nascere insieme con l'artista, essere generati o rigenerati dalle sue opere. Trovarsi di fronte al suo paradossale autoritratto. Convivere con quello che egli ci lascia di sé: i suoi sguardi, le sue interrogazioni, i suoi gesti.

1) Cos'è l'atelier per te? Un luogo di lavoro, di pensiero, di accoglienza?
2) Quanto ti suggestiona lo spazio?
3) Da quando sei in questo atelier?
4) Quale lo studio che ricordi con più nostalgia?
5)  Come sono i tuoi rapporti con il territorio e le sue strutture culturali ?
6) Verona (e la sua storia) ti hanno aiutato a mostrarti?

Foto: Veduta parziale dell'installazione di Manfredo Beninati per la mostra “Memento” tenutasi nel 2010 alla Galleria La Giarina di Verona. “Lo studio dello scultore” costruito da  Beninati incarna quello che è l'immaginario comune di uno studio d'artista di inizio novecento.

STUDI D'ARTISTA
Progetto: VeronaLive
Ideazione: Mara Vicentini
Fotoservizio: Antonella Anti
a cura di: Luigi Meneghelli

Servizi pubblicati:

N. 1 - Andrea Facco

N. 2 - Chiara Castagna

N. 3 - Gianmaria Colognese

powered by social2s