La_dolce_arte_di_esistereult

Mercoledì 6 maggio 2015 ore 21.00 Cinema Kappadue di Verona il nuovo film di Pietro ReggianiIn prima visione per il Veneto Lirico e insolito,

il viaggio nel tempo di Pietro Reggiani: storia d'amore tra invisibilità e ansia di apparire In sala saranno presenti il regista e alcuni attori

 

Regia e Sceneggiatura: Pietro Reggiani, Fotografia: Luca Coassin, Interpreti: Francesca Golia, Pierpaolo Spollon, Rolando Ravello, Sara Putrignano, Anita Kravos, Salvatore Esposito, Chiara Mascalzoni
In un mondo in cui si suppone che esista l'invisibilità psicosomatica, ecco infanzia e adolescenza di Roberta (che ha bisogno di attenzione, altrimenti scompare) e di Massimo che, al contrario, diventa ansioso se sente attenzione su di se e scompare. Dopo varie vicende i due si ritrovano a Roma, dove vivono e lavorano. Seguono altri inciampi, equivoci, timori sulla strada della rivelazione dei reciproci sentimenti.
Girato nell'estate del 2012 e a lungo rielaborato nel montaggio, La dolce arte di esistere trasmette un sensazione di smarrimento dapprima un po' confusa e poi via via più compatta e solida. Roberta e Massimo si muovono nel mondo come farfalle che vogliono continuare a vivere e ad essere presenti, piuttosto che 'scomparire' e comunicano la percezione di una vita fatta di emozioni, impacci, desiderio di stare con gli altri.
Reggiani regala ai due protagonisti  uno sguardo tenero, indifeso, pulito e acuto che consente loro di essere insieme 'fuori' e 'dentro' la realtà che vivono. I problemi giovanili, i rapporti con famiglia, lavoro, amore sono tanto profondi quanto affrontati con pudore e ironia. Ne deriva un film insolito e inatteso, una sorta di viaggio nel tempo pieno di contraddizioni e lacerazioni nel tessuto narrativo che fanno lirismo e poesia insieme. Dentro due ruoli non semplici si muovono bene, offrendo verità e credibilità, Pierpaolo Spollon (Massimo) e Francesca Golia, una Roberta divisa tra tentazioni oniriche, scontro con la realtà, desiderio di amare. (Massimo Giraldi, Il cinematografo)Nato a Verona nel 1966, figlio del critico cinematografico Stefano Reggiani prematuramente scomparso, Pietro dirige nel 2007 L'estate di mio fratello, film d'esordio. Nel 2009 fonda la Adagio Film che mette in cantiere questo titolo. Il rischio che il soggetto scelto possa essere rapidamente preso come metafora su una difficoltà ad affrontare la vita era palese e in effetti non viene evitato: lo scomparire come gesto estremo per ribellarsi a quelle paure, a quei tremori che bloccano il respiro e impediscono di vivere con leggerezza o per sparigliare le carte e creare scompiglio. Il film affronta queste difficoltà con misura e delicatezza, con un approccio gentile e delicato che comincia dall'infanzia e segue tutti i successivi mutamenti anagrafici: adolescenza, scuola, università, lavoro, permanenza a Roma, i genitori, i rapporti affettivi e di coppia.
Ingresso 5 EuroComune di Verona
Area Cultura e Turismo - Verona Film Festival
Via Leoncino 6 - 37121 Verona
tel 045 8005348 fax 045 593762
www.comune.verona.it

powered by social2s