futuro-presenteRitorna dal 15 al 17 giugno 2012 a Rovereto Futuro Presente, il Laboratorio permanente sui linguaggi contemporanei che giunge quest'anno alla sua ottava edizione riproponendo la formula della divisione nelle sezioni primaverile e autunnale, organizzate da Incontri Internazionali di Rovereto, Nuovo Cineforum Rovereto e Dissonanze Armoniche.

Tema attorno al quale ruoteranno tutti gli appuntamenti del 2012 sarà il corpo nelle sue molteplici declinazioni. A illuminare percorsi, alimentare dibattiti, fornire occasioni di riflessione e spettacolo sarà l'opera di Pippo Delbono, artista, performer, regista, attore e molto altro ancora che è entrato a pieno diritto a far parte del "canone" artistico contemporaneo.

Tre giorni di kermesse che si riempiono di appuntamenti, spettacoli, concerti, proiezioni, dibattiti in grado di indagare il rapporto tra corpo e linguaggi artistici, tra corpo e uomo con sguardi rivolti sì all'arte – cinema, teatro, danza - ma anche alla politica, alla società, alla filosofia.

Il tutto assieme a protagonisti di assoluto rilievo. Ci sarà lo stesso Pippo Delbono, a Rovereto già il 13 e il 14 giugno per un seminario sull'espressività organizzato dal CID; Umberto Galimberti, filosofo tra i più interessanti e inquietanti del panorama europeo; Marie-Agnès Gillot, l'étoile dell'Opéra di Parigi che ha danzato con i maestri della danza classica e contemporanea; Marco Müller, già direttore della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia per ben otto anni e dallo scorso marzo alla guida artistica del festival romano; Emanuele Trevi, uno dei dodici finalisti del Premio Strega 2012 con «Qualcosa di scritto». E ancora il pensatore José Gil, le giornaliste Concita De Gregorio e Leonetta Bentivoglio, il violinista rumeno Alexander Bălănescu e molti altri ancora.

Come scrive Leonetta Bentivoglio nella presentazione dell'edizione 2012 "il corpo è un perno sapienziale", è cioè un elemento determinante della conoscenza, della comprensione e dell'esperienza del mondo e dell'uomo.

L'intero cartellone si sviluppa in tre principali sezioni: proiezioni, incontri e spettacoli tutti proposti al polo museale del Mart di Rovereto.

IL PROGRAMMA

Si comincia venerdì 15 giugno alle ore 14,30 con la proiezione di due pellicole a firma di Pippo Delbono presso la Sala conferenze del Mart. Alle ore 14.30, il cortometraggio "Blue sofa" racconta la strana quotidianità dei fratelli Baczynski che ogni giorno tra le 17 e le 20 si siedono sul divano in attesa della morte con l'illusoria certezza che se la morte non farà loro visita in quell'arco di tempo, non lo farà in tutto il giorno. Segue "Questo buio feroce" (durata 76') che invece racconta la solitudine degli individui e l'incapacità di comunicazione.

Sempre alla Sala conferenze del Mart, alle ore 16, prende vita il primo degli incontri dal titolo "Il corpo che danza". A dialogare sul corpo catturato dalla danza, sull'eterna promessa di questa disciplina sono Pippo Delbono, Marie-Agnès Gillot – étoile de l'Opéra di Parigi insignita, tra l'altro, del titolo di Chavalier des Arts et Lettres nel 2006 – Bobò – attore e compagno di scena di Delbono – e Leonetta Bentivoglio, consulente per numerose manifestazioni culturali nazionali e straniere, autrice di numerose pubblicazioni e penna storica di La Repubblica.

Dal corpo nella danza si passa a "Il corpo teatrale", al centro dell'incontro delle ore 18 con Maria Grazia Gregori, allieva di Gillo Dorfles e docente per anni alla Paolo Grassi di Milano, e con lo scrittore, saggista e giornalista Gianni Manzella che parleranno del gesto del performer, delle numerose declinazioni del corpo sul palcoscenico e del suo rapporto con lo spettatore e se stesso.

Il lungo pomeriggio presso la Sala conferenze del Mart si conclude alle ore 19.30 con la proiezione di "Guerra", film del 2003 di Pippo Delbono che mescola riprese del tour dello spettacolo omonimo proposto in Israele e Palestina e scene di vita reale in quell'angolo di Medioriente. Una storia non lineare che ha per protagonisti gli attori e la gente della strada.

Il primo giorno di Futuro Presente prevede alle ore 21 (Auditorium Melotti) lo spettacolo "Dopo la battaglia", vincitore del Premio Ubu 2011. Si tratta di un'opera elegiaca e intensamente multidisciplinare che viaggia senza pietà nelle lacerazioni di un presente affollato da soprusi ed emarginazioni. Sul palcoscenico Pippo Delbono è affiancato da numerosi attori tra cui Bobò e Pepe Robledo e vi si ritrovano anche inserti diaristici e privati come un breve ritratto filmato della mamma del regista.

È il cinema ad aprire la giornata del 16 giugno con l'incontro "Il cinema come viaggio" (Sala conferenze del Mart, ore 11) che vede Marco Müller – critico, storico del cinema e direttore di festival come quello di Torino, Locarno, Venezia, Roma – e Gianluigi Bozza dialogare su come Delbono concepisce la settima arte producendo opere in grado di confrontarsi allo stesso tempo con il tragico e il sublime. Segue la proiezione di "Grido" sempre di Delbono, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, dove fu anche premiato.

Il pomeriggio (ore 16) Concita De Gregorio, già direttore de l'Unità, editorialista di La Repubblica e autrice di numerosi libri, e il critico letterario nonché finalista del Premio Strega 2012, Emanuele Trevi raccontano la visione del corpo che aveva uno degli ultimi grandi intellettuali italiani del Novecento, Pier Paolo Pasolini, in particolare de "Il corpo in cerca di verità".

Si muove ben oltre il secolo più recente, invece, lo sguardo di Umberto Galimberti, professore ordinario di Filosofia della storia e di Psicologia, collaboratore di numerosi quotidiani e autore di libri di successo. Ne "Il corpo in Occidente" (ore 18 sempre alla Sala conferenze del Mart) affronterà il tema del corpo in Occidente nella sua pluralità di significati lungo la storia: organismo da sanare, forza lavoro da impiegare, carne da redimere, inconscio da liberare... dai Greci ai giorni nostri.

La direttrice del Mart Cristiana Collu, lo psicologo e saggista Ugo Morelli e l' attrice e poetessa Mariangela Gualtieri prendono spunto dalla mostra dedicata a Gina Pane e presente al Museo roveretano per dialogare su come la performance colleghi corpo e pubblico e allo stesso tempo origini una riflessione sulle esistenze e su particolari condizioni intime e sociali (Essere due, ore 19.30).

Alle ore 21 all'Auditorium Melotti va in scena "Il tempo degli assassini", spettacolo teatrale di Pippo Delbono. Il titolo è tratto da un verso di Rimbaud ed è una riflessione acuta e disinvolta sul teatro, è il racconto dei disagi e delle suggestioni di due artisti che si espongono al pubblico "dall'interno", narrando sogni e paure della nostra vita quotidiana.

Come già la giornata di sabato anche domenica 17 giugno prende il via con una riflessione guidata da un grande esperto di cinema. Questa volta si tratta di Frédéric Maire, direttore della Cinématheque Suisse e già organizzatore al Festival di Locarno di una importante retrospettiva cinematografica su Delbono, che in "Il corpo cinema" (ore 11, Sala conferenze del Mart) spiega come nelle opere del regista ligure l'artista incarna la cinepresa che diventa un vero e proprio prolungamento fisico.

Perfetta testimonianza di quanto spiegato da Frédéric Maire è "Amore Carne": diario di viaggio, sguardo sul mondo, testimonianza di incontri. Pellicola proiettata alle 14.30 sempre alla Sala Conferenze del Mart. Nel corso dei suoi viaggi, i mezzi leggeri del cinema di Pippo Delbono catturano momenti unici, incontri ordinari o straordinari.

Conclude il ciclo di incontri il triplo appuntamento delle 16, delle 17 e delle 18. "Il corpo politico" raccoglie due dialoghi. Il primo è condotto dalla nota teologa e filosofa Marinella Perroni che parte dalla tradizione culturale e religiosa occidentale per riflettere su come ci abbia sempre insegnato che non abbiamo un corpo, bensì "siamo un corpo", sia come individui che come collettività. Alle ore 17 sale sul palco invece Gennaro Migliore, ex parlamentare e responsabile della cultura di Sinistra Ecologia e Libertà oltre che esperto dell'attività di Delbono dalla cui arte partirà per raccontare come essa faccia anche scelte etiche quando si occupa di corpi feriti, sfiniti e "senza menzogna" e in grado di stravolgere la contrapposizione realtà-finzione.

Si intitola invece "Il corpo nelle arti sceniche" (ore 18) l'intervento di José Gil, filosofo, docente universitario, autore di numerose pubblicazioni internazionali e redattore della voce "Corpo" dell'Enciclopedia Einaudi. A Futuro Presente propone un'analisi dell'azione del performer che lo porta al suo divenire-altro.

Sempre in anticipo sui tempi e sperimentatore dei linguaggi, Pippo Delbono ha usato anche le nuove tecnologie per riprendere la realtà. Proprio nel 2009 ha realizzato con un telefono cellulare le riprese confluite in "La paura", pellicola proiettata alle ore 19.30 (Sala Conferenze del Mart). Si tratta di immagini italiane catturate "selvaggiamente" dall'artista: realtà, programmi televisivi, corpo e corpi.

Per gli amanti della musica, Futuro Presente, conclude la sezione primaverile con un concerto del Balanescu Quartet, all'Auditorium Melotti alle ore 21. Alexander Balanescu, violinista virtuoso e compositore non ha certo bisogno di presentazioni visto che con il suo Quartet calca i palcoscenici di tutto il mondo sin dalla fine degli anni Ottanta. Le sue colaborazioni sono state molteplici così come i generi toccati. Nomi come Michael Nyman, Gavin Bryars, Ornette Coleman e David Byrne bastano già da soli a dare un'idea della versatilità e dello spessore di questo ensemble.

LA PRESENTAZIONE DI LEONETTA BENTIVOGLIO

Futuro Presente è una sigla quanto mai applicabile a un mondo d'autore che nel suo fervido umanesimo si dimostra attento ai temi politici e sociali del presente, ma che appare anche sospinto da una bruciante curiosità d'indagine proiettata verso il futuro, sia sul piano dell'esplorazione spregiudicata dei contenuti, sia su quello della sperimentazione libera e avveniristica dei linguaggi. Danza, musica, teatro, cinema, scrittura, drammaturgia, espressività del gesto e della voce: la ricerca di Delbono viaggia connettendo e intrecciando codici e segni. Il tutto non prescinde mai da un rapporto intenso col reale, in un tessuto complessivo di sollecitazioni e interrogativi che illumina la centralità del corpo sulla scena, facendone il motore di una poetica originale.

Il corpo, infatti, è il propulsore "sensibile" del suo teatro, sia che si tratti di un corpo allenato o tecnicamente addestrato, ovvero del "normale" corpo di un attore o di un danzatore (molti sono i professionisti che lavorano nella sua troupe), sia che si abbia a che fare con un corpo "diverso" e colmo di verità difficili, non culturalmente educato ma comunicativo anche in quanto tale (Pippo ha accolto nella sua compagnia alcuni peculiari "naufraghi" dell'esistenza come il sordomuto Bobò e il down Gianluca, lavorando sull'innocenza e la forza emotiva del loro gesto e della loro presenza scenica). Nel teatro di Pippo, insomma, il corpo è un perno "sapienziale" corrispondente a una dimensione potentissima e fragile nella sua caducità, messaggera di vita e di morte. Come ci segnala in un bel testo sul teatrodanza il grande scrittore ungherese Peter Esterhazy, "chi parla del corpo parla della morte, e chi parla della morte parla contro la morte". Perciò la danza "è sempre una disciplina disperata e a un tempo lieta".

Lietamente disperato è pure il teatro umanissimo di Delbono, di cui l'attuale edizione di Futuro Presente vuol tracciare un ritratto attraverso una serie di capitoli sul corpo inquadrato secondo prospettive diverse. C'è un "corpo danzante" negli spettacoli di Pippo, che occupa sempre lo spazio della scena sulla base di un'implicita coreografia, intesa come architettura strutturale del pezzo. E c'è un "corpo teatrale", in un'accezione più universalistica, che sonda il senso del teatro alle radici, e che ne mette in crisi le convenzioni più retoriche e stereotipate. Di questi e di altri corpi parleranno gli ospiti di Futuro Presente, esperti e specialisti di teatro e danza, ma anche filosofi, scrittori, politici e saggisti. La manifestazione vuol essere non solo un percorso "sul" peculiare mondo di Delbono, ma anche "attorno" alle problematiche che il suo lavoro affronta, assumendone le coordinate come un punto di avvio per un catalogo di riflessioni sul corpo, che sia "politico" o che sia "al femminile", che sia guardato dentro gli schermi del cinema o all'interno delle arti della performance, che sia musicale oppure ripensato come quel "corpo in cerca di verità" che caratterizzò Pasolini soprattutto nel suo ultimo periodo, quello di Petrolio e di Salò, particolarmente caro a Delbono.

In un binario parallelo sono programmati gli esercizi della pratica di Pippo, tramite uno stage sulle sue tecniche performative e la messa in scena di due titoli del suo vasto repertorio: uno "storico", Il tempo degli assassini, accanto al partner di sempre Pepe Robledo, e l'altro recentissimo, Dopo la battaglia. C'è poi tanto cinema a raccontarci il Delbono cineasta, non solo come regista, ma anche come interprete di film altrui. E una serata con il Balanescu Quartet, con cui Delbono ha collaborato molto, ci fa affacciare sul suo lavoro in ambito musicale. Visioni del corpo è un cammino nella particolarissima storia di Pippo Delbono e nei numerosi territori che con essa s'intersecano, in vista di una geografia che finirà ricordarci (è un obiettivo e una speranza) quanto quella sua storia riguardi profondamente anche la nostra.

IL SEMINARIO DI PIPPO DELBONO

Completa il ricco programma anche un seminario tenuto dallo stesso Pippo Delbono. Si tratta de "Il corpo. La voce", tenuto al CID (Centro Internazionale della Danza) il 13 e il 14 giugno nel quale l'artista di Varazze lavorerà con una serie di esercitazioni sull'espressività del corpo aiutando i partecipanti a vedere ciò che la mente non riesce a vedere.

PRENOTAZIONI E BIGLIETTI

Tutti gli incontri e le proiezioni sono a ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.

È comunque necessaria la prenotazione che può essere fatta tramite il sito www.festivalfuturopresente.it o al numero 0464 431660.

Il costo del biglietto d'ingresso agli spettacoli delle ore 21 all'Auditorium Melotti è di euro 15, con riduzione a 10 euro per under 30, Soci InCoop e gli aderenti alla Formula FestivalMart (ossia chi presenta il biglietto d'ingresso alle mostre del Mart). Il costo del seminario con Pippo Delbono è di euro 120.

L'acquisto dei biglietti è possibile dal 21 maggio sia online sul sito www.vivaticket.it sia telefonicamente dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 17 chiamando lo 0464 431660 con pagamento tramite carta di credito, prepagata e PostePay e ritiro del biglietto entro mezz'ora dall'inizio dello spettacolo.

Altre possibilità di acquisto sono il circuito vivaticket (www.vivaticket.it), il negozio Musica 3000 a Rovereto in Via Tartarotti 17 (tel 0464 420344), con orario 9-12 e 15-19 (chiuso lunedì mattina) e la sede di Futuro Presente a Rovereto in corso Rosmini 58 con orario 10-16 telefono 0464 431660.

Il 12 giugno aprirà infine anche la biglietteria all'Info Point del Mart a Rovereto in Corso Bettini 43, telefono 0464 431660, con orario 14-18.

Info: 0464 431660 dalle 9 alle 17 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.festivalfuturopresente.it

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