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Torna al Teatro Camploy, dal 2 dicembre al 21 aprile, la rassegna L'altro teatro organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Verona in collaborazione con Arteven (CircuitoTeatrale Regionale) e con il sostegno della Regione del Veneto e del MIBAC, Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Quattordici gli appuntamenti che nell'arco di cinque mesi proporranno una selezione di spettacoli di teatro d'innovazione e di ricerca e di danza contemporanea. Undici di questi, selezionati nel variegato panorama nazionale, tre (novità di quest'anno) proposti invece fuori abbonamento da tre realtà teatrali cittadine. L'obiettivo è ancora una volta proporre al pubblico modalità e approcci al teatro e alla danza che vanno al di là delle concezioni canoniche tipiche dei grandi palcoscenici e delle stagioni tradizionali. Giunto alla sua ottava edizione, L'altro teatro rinnova dunque la sua offerta innovativa proponendo il meglio di quanto prodotto negli ultimi mesi in Italia.

Nell'ambito della prosa – incentrata quest'anno sul teatro di parola – spaziando da rivisitazioni di Pirandello a commistioni di Gadda e Shakespeare, da Senso proposto in parole e musica a Natalia Ginzburg e al mito della Duse. Per la danza col contemporaneo "made in USA", il tango, lo stravolgimento di classici come Il lago dei cigni e Coppelia, la Traviata di Verdi rivista in chiave moderna e celebri canzoni del repertorio francese in atmosfere "vie en rose". Per la nuova sezione fuori abbonamento, un atteso spettacolo teatrale a firma di Maurizio Nichetti, la Commedia dell'Arte anticipatrice di Shakespeare e la canzone d'autore che si fonde con il teatro. Tutte proposte che sul palcoscenico del Camploy, così particolare da prestarsi perfettamente al teatro non tradizionale e alla danza contemporanea, trovano lo spazio ideale per esprimersi ed essere viste.

Prosa in abbonamento (o sbigliettamento)

A inaugurare la rassegna il 2 dicembre saranno Sandro Lombardi e Arturo Cirillo con La morsa di Luigi Pirandello, un testo classico rivisitato da due grandi attori con, accanto a loro,
Sabrina Scuccimarra. Un epilogo in un atto dove sono messi a nudo i grovigli della concezione borghese del matrimonio. La morsa del titolo è quella stretta interrogazione che un marito fa a una moglie che lo tradisce. Ma soprattutto la condizione fisica e mentale nella quale tutti e tre i personaggi della vicenda (lui, lei e l'amante) sono compressi, costretti. Sarà la volta, il 26 gennaio, di Eleonora, ultima notte a Pittsburgh di Ghigo De Chiara, protagonista Anna Maria Guarnieri diretta da Maurizio Scaparro. Nascere in una camera d'albergo, a Vigevano, morire in una camera d'albergo, a Pittsburgh: sono due alberghi a segnare l'inizio e la fine della vita di Eleonora Duse (1858-1924) in questo spettacolo dove una star del teatro di questi decenni interpreta una diva del passato. Un'ultima notte che è un alternarsi febbricitante di ricordi e di sogni, con l'eco dei testi e degli spettacoli più cari alla Duse.

Il 10 febbraio l'atteso incontro tra Monica Guerritore e il grande pianista Antonio Ballista protagonisti di Senso di Camillo Boito, racconto reso celebre dal film di Visconti del 1954 interpretato da Alida Valli. In un diario o, meglio, "scartafaccio segreto" la contessa Livia Serpieri confessa senza veli la sua giovanile passione amorosa, totale e devastante, per un tenente austriaco. C'è il Risorgimento sullo sfondo di questo racconto del 1883 che dà una rappresentazione spregiudicata, per quei tempi insolita, della femminilità. La vicenda, ambientata fra Trento, Venezia e Verona, è una "scheggia" di Mitteleuropa nel cuore del romanticismo italiano. Musiche di Grieg, Puccini, Wagner, Granados, Strauss, Godowsky, Scrjabin, Albéniz, Chopin, Schumann e Liszt eseguite da Antonio Ballista. Il quarto appuntamento (il 18 e il 19 febbraio) è con Fabrizio Gifuni. L'ingegner Gadda va alla guerra lo spettacolo da lui tratto (col sottotitolo "La tragica istoria di Amleto Pirobutirro") da Carlo Emilio Gadda e da Shakespeare. In questo monologo che è una grande prova d'attore Amleto si fonde con Pirobutirro (protagonista della Cognizione del dolore di Gadda) e cammina a ritroso sulle tavole della memoria. Una discesa agli inferi che ci conduce nei Diari di guerra e di prigionia (resoconto fedele della partecipazione di Gadda alla prima guerra mondiale) e nelle esilaranti psicopatologie erotiche di Eros e Priapo. Ultimo appuntamento con questa sezione di prosa il 23 marzo. Valerio Binasco affida all'interpretazione di Alba Rohwacher il testo di Natalia Ginzburg È stato così, romanzo pubblicato da Einaudi nel 1947, la storia di un amore disperato e geloso, una confessione  dettata dalla dolorosa lucidità di una moglie che per anni ha sopportato la relazione extraconiugale del marito. A interpretare i sentimenti, le passioni, le speranze di una donna sola destinata a smarrire inesorabilmente la propria esistenza una delle nostre attrici cinematografiche più apprezzate degli ultimi tre anni. Vincitrice del David di Donatello 2008 come miglior attrice non protagonista per Giorni e nuvole di Silvio Soldini, si aggiudica nei due anni successivi due prestigiosi premi come miglior attrice protagonista: il David 2009 per Il papà di Giovanna di Pupi Avati e il Ciak d'oro 2010 per Cosa voglio di più sempre di Soldini.

Danza in abbonamento (o sbigliettamento)

A inaugurare la sezione Danza sarà, il 19 gennaio, il Balletto di Roma - Consorzio Nazionale del Balletto con Contemporary tango di Milena Zullo, coreografa non nuova alle contaminazioni tra generi e discipline. Lo spettacolo esplora i punti di contatto tra il contemporaneo e il minimalismo dell'incontro di corpi che parlano il linguaggio del tango. Una sorta di abbraccio dentro il quale si colmano bisogni, aspettative, sogni, desideri e oblii quasi fosse un album di fotografie da sfogliare. Si ricreano così atmosfere e sensazioni speciali e il tango, con i suoi passi tipici, diviene un modo di sentire che percorre con la sua musica tutti i continenti della terra.Il secondo appuntamento, il 28 febbraio, è con la compagnia Parsons Dance, un'autentica icona della danza in ambito internazionale. Dagli anni Ottanta David Parsons, uno dei rappresentanti della post modern dance statunitense, offre al pubblico di tutto il mondo una danza piena di energia e positività, acrobatica e al tempo stesso introspettiva. La Parsons Dance, fondata nel 1987 da David Parsons dopo essere stato uno dei principali danzatori della compagnia di Paul Taylor, è tra i pochi gruppi che sono riusciti a lasciare un segno nell'immaginario teatrale collettivo degli ultimi due decenni con coreografie divenute veri e propri "cult". Le creazioni di Parsons hanno una straordinaria teatralità, sono solari, esprimono gioia e sono capaci di trasmettere grandi emozioni. Al Camploy la compagnia di Parsons presenterà il meglio del suo repertorio. Sarà l'occasione per gustare un tipo didanza che (come quella dei Momix a firma di Moses Pendleton) sa "parlare" a tutti, coinvolgere e divertire.

Sarà la volta, il 2 marzo, dell'Artemis Danza che proporrà Traviata, nuova creazione di Monica Casadei su musiche di Giuseppe Verdi. Traviata, balletto incentrato sulla figura di Violetta, è il primo capitolo del progetto triennale Corpo a Corpo Verdi. Dopo Violetta, ovvero il cuore, sarà la volta di Rigoletto (la pancia) e del Trovatore (il cervello). Un "corpo a corpo" con Traviata è il confronto necessario con una storia che sollevò all'epoca enormi polemiche e che assolutamente, sostiene la coreografa, non può essere staccata dalla musica verdiana. Dopo celebri edizioni ballettistiche della vicenda della Dame aux camelias di Dumas Fils che avevano escluso Verdi (in particolare quella di Frederik Ashton del 1963 su musica di Listz e quella di John Neumeier del 1978 su musica di Chopin), la storia di Violetta s'intimizza e si allarga a un profondo discorso intorno alla femminilità sulle celeberrime musiche del compositore di Busseto. Il quarto appuntamento con la danza proporrà, il 17 marzo, Il lago dei cigni di Laura Corradi nell'esecuzione di ErsiliaDanza. Lo spettacolo (che ha debuttato con successo nel corso dell'Estate Teatrale Veronese 2011) non ha nulla a che vedere con le punte e i tutù della tradizione ciaikovskiana. È un Lago che comincia dove il Lago tradizionale finisce, quando l'incantesimo svanisce e l'eroe-principe e Odette si ritrovano due ragazzi di oggi che si amano ma si sentono come animali in gabbia. Da qui un viaggio con tantissime prove da superare per "ricomporre i pezzi" nella speranza di potere vivere felici e contenti. Per i due protagonisti il mondo è tutt'altro rispetto a quello che sembra: «il piumaggio del cigno – dice infatti la Corradi – è candido ma le carni sono completamente nere, "carne nera epeccaminosa, celata dalle bianche vesti"».

Sarà la volta, il 30 marzo, di Que reste-t-il de nos amours? di Luciano Padovani eseguito dalla compagnia Naturalis Labor. Un sorta di musical sull'amore, sopra e sotto i tetti di Parigi su celebri canzoni francesi del dopoguerra e con musiche eseguite dal vivo. Un fisarmonicista che suona appoggiato a un lampione in rue Lacard ricrea sul palco una visione d'altri tempi e fa da trait d'union a poetici racconti danzati che narrano le sfumature più sottili del complesso universo dell'amore. Un coinvolgente intreccio per raccontare storie di ieri e di oggi, interamente dedicato alla città dell'amore per antonomasia, Parigi, seducente, romantica, misteriosa e affascinante.

Chiuderà la sezione danza, il 21 aprile, Coppelia una nuovissima produzione della Compagnia Junior Balletto di Toscana a firma di Fabrizio Monteverde su musica di Léo Delibes. Lo spettacolo, interpretato da giovani talenti formatisi alla Scuola del BdT, si rifà al celebre balletto del 1870 ispirato a un occulto e sinistro racconto di Hoffmann. «C'è un angolo della mente – dice Monteverde – che non riesce a razionalizzare la paura del diverso e di ciò che non conosciamo, mettendo in evidenza tutte le nostre paure, anche le più infantili. Il terrore di rimanere soli fa compiere tortuosi percorsi come in un racconto dell'orrore. Coppelia non è altro che il punto di partenza per un viaggio che ha come meta la ricerca dell'altro, ovvero, l'Amore». Continua dunque il sodalizio tra Monteverde e questa compagnia, una prolifica collaborazione a cui si devono alcune delle produzioni e delle esperienze più qualificate della danza italiana di questi ultimi decenni.

Prosa fuori abbonamento

Tre spettacoli di prosa (la novità di quest'anno) saranno proposti da tre realtà teatrali cittadine. Il 14 dicembre Fondazione Aida proporrà Oh, boy! dall'omonimo romanzo diMarie-Aude Murati nella riduzione teatrale e con la regia di Maurizio Nichetti. Lo spettacolo, che debutta in prima assoluta il prossimo giovedì 17 novembre a Trento, affronta leproblematiche dell'abbandono dei minori, dell'adozione e dell'omosessualità. Una storia semplice che coinvolge tre bambini orfani e i tentativi di un giudice di mediare tra l'adozione "accettabile" richiesta dalla loro sorellastra e quella più problematica avanzata dal loro fratellastro.

Il 16 dicembre sarà la volta del Teatro Scientifico - Teatro/Laboratorio protagonista della Tempesta. Pre-testi con la regia di Yana Balkan e Isabella Caserta. Lo spettacolo (che ha felicemente debuttato alla scorsa Estate Teatrale Veronese) assembla diverse scene della Tempesta shakespeariana con alcuni canovacci della Commedia dell'Arte. Il modulo shakespeariano dell'isola deserta governata da un mago affonda infatti le sue origini, accanto ad altri schemi drammaturgici, nella tradizione dei primi comici dell'arte.

Chiuderà questa sezione, il 21 dicembre, Punto in Movimento / Shiftingpoint con È lunga la strada, spettacolo di teatro canzone su testi di Mario Fratti, musiche di Giannantonio Mutto e canzoni di Virgilio Savona, Giorgio Gaber, Enzo Jannacci e Vladimir Vitsovsky. Un concatenarsi di monologhi e dialoghi che hanno per protagonista l'uomo, un atto di fedecontro la sopraffazione a firma dell'ottantaquattrenne drammaturgo e scrittore italiano Mario Fratti che da mezzo secolo vive negli States, autore di tante opere di successo tra cui il musical Nine.

Nelle serate di spettacolo vendita biglietti al Teatro Camploy dalle ore 20.00.

Prevendita tramite circuito GETICKET (numero verde sportelli di Unicredit Banca ABILITATI 800323285)

Servizio biglietteria anche presso BOX OFFICE (via Pallone12/a, tel. 899199057).

Informazioni ai numeri 045/8008184-8009549, sul sito www.laltroteatro.comune.verona.it, e scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

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