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23 maggio - 27 settembre 2009

Mostra di arte contemporanea dedicata a Marc Quinn, uno degli esponenti più originali della Young British Art, tra i maggiori artisti a livello mondiale, curata da Danilo Eccher, e selezionata come evento collaterale alla 53. Esposizione Internazionale d’Arte- La Biennale di Venezia.

Alcune opere di Quinn sono state collocate in piazze e luoghi significativi della città (Piazza Bra, Castelvecchio, Porta Borsari...) per stimolare  la partecipazione collettiva all’evento e favorire un autentico confronto tra l'arte contemporanea e il patrimonio storico della città.

Il “cuore” della rassegna è nella Casa di Giulietta, dove è esposta, accanto ai suoi più celebri lavori - come il ciclo straordinario dedicato ai Flowers Paintings - anche una serie di opere inedite e la famosissima Siren, realizzata in oro massiccio, esposta tra dicembre 2008 e gennaio 2009 al British Museum di Londra.

Il collegamento tra i luoghi fisici e ideali del percorso sta proprio nel tema scelto dal curatore e dall’artista stesso: il Mito. La volontà di collocare il nucleo centrale della mostra alla Casa di Giulietta scaturisce dal desiderio di Quinn di immergersi nello scenario della leggenda per eccellenza, celebrata dal dramma shakespeariano, degli amanti veronesi. Luogo reale, ma allo stesso tempo magico dove si coagulano tutte le chiavi di osservazione e di lettura contemporanee di un racconto divenuto patrimonio universale. La mostra è realizzata dal Comune di Verona – Galleria d’Arte Moderna Palazzo Forti in collaborazione con Byblos Art Gallery. Il Catalogo, bilingue (ital/ingl) è pubblicato da Edizioni Charta. La mostra si avvale inoltre del contributo di ArtVerona. La comunicazione è curata da Civita TreVenezie e i servizi di accoglienza da Verona83. 

 

Marc Quinn nasce a Londra nel 1964.

Raggiunge la notorietà all'inizio degli anni novanta, protagonista della Young British Art (di cui fanno parte artisti come Damien Hirst e Tracey Emin), con opere di grande sensazionalità mediatica, sorprendenti o drammaticamente paradossali, la prima delle quali fu Self, che riproduce la sua testa ottenuta con 5 litri del suo sangue congelato, mentre la più recente, Sky, come un inquietante leitmotiv, ricostruisce la testa del figlio dell'artista utilizzando la placenta ed il cordone ombelicale del bambino.

La forza espressiva della ricerca estetico-concettuale dell'artista inglese è orientata soprattutto alla trattazione dell’ ‘essere umani’, con tematiche di grande interesse ed attualità e una costante riflessione sulla Natura, la vita e la morte, in cui l’arte svela spesso verità rovesciate o enigmatiche: “così, nell’immagine serena di un fiore si svela il ghigno di una celata decomposizione, allo stesso modo in cui un miscuglio ripugnante di sangue e placenta disegna i tratti teneri e commoventi di una nuova vita.”

Nel 2005 realizza Sphynx in cui la modella Kate Moss, presentata in una contorsionistica posa yoga, diviene un simbolo contemporaneo di bellezza assoluta, “una figura eroica e ultraterrena”. Tale effige viene poi ripresa nella famosa Siren, esposta recentemente al British Museum di Londra, in cui “la statuaria eleganza della modella è plasmata nell’adorazione estatica dell’oro zecchino” .

Quinn utilizza anche tecniche "tradizionali" in senso concettuale e simbolico: la famosissima Alison Lapper, esposta nel settembre del 2005 a Trafalgar Square, è il calco in marmo bianco di Carrara del corpo nudo di una amica artista, una donna focomelica e felicemente incinta, e fa parte della serie “The complete Marbles”, in cui, appunto, persone affette da malformazioni fisiche sono rappresentate come naturali discendenti dei modelli delle sculture classiche.

L’artista inglese spazia da sempre anche nel campo della pittura, delle stampe e della fotografia, sono ad esempio celebri le serie ‘macro’ di fiori coloratissimi e un po’ minacciosi.

“La ricerca di Marc Quinn, anche se apparentemente sembra orientata sul bagliore dell’effetto, della sorpresa, dello scandalo, in realtà vuole sfruttare l’evidenza di certi “inganni” linguistici per spezzare la spirale transitoria dell’attualità e misurarsi con il grande mistero della storia”. (Le citazioni sono tratte dal testo di Danilo Eccher)

 

nella foto di Antonella Anti un particolare della mostra il Mito -Marc Quinn

alla Casa di Giulietta

 




Data inizio: 22-05-2009
Data fine: 27-09-2009
Orario: da ma a do 8.30/19.30; lu 13.30/19.30
Luogo: Casa di Giulietta
Indirizzo: via Cappello 23
Telefono: 0458034303
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