Diambra_kn2

1 aprile - 21 maggio 2011

La rifrazione della luce nell’acqua trasparente, la vibrazione sottile dei colori  -dei verdi, dei viola, dei rosa, dei bianchi – screziati in luminosi e cangianti frammenti, la leggerezza dei morbidi tessuti sui corpi femminili e dei piumaggi, delle ali, dei fogliami per quanto riguarda il mondo animale e quello della natura, è il tema conduttore della prima mostra veronese della fotografa Diambra Mariani che, insieme alla collega Valentina Merzi , dà vita al progetto artistico intitolato Inheritance, di cui fanno parte le fotografie tratte dai lavori su Ofelia (Contemporary Ofelia), su Maria Maddalena, su Madama Butterly, sugli animali (Catti_vita)  presentate  dal 1 aprile alla galleria Kn STUDIO (via San Giovanni in Valle, 19 - tel 045 8949773).

Ofelia, innamorata di Amleto e da lui respinta, impazzisce di dolore al punto di decidere di porre fine alla sua esistenza immergendosi nell'acqua (...salvifica, per lei!) e ritornare così simbolicamente nel primordiale liquido amniotico da cui era fuoriuscita: il cerchio vita/morte, così, si chiude. Diambra Mariani e Valentina Merzi costruiscono l'immagine di un'Ofelia trasognata, lieve, ingenua, dolcemente sospesa nell'acqua e creano un'opera che per antitesi abolisce la statica e  immutabile fissità di Ofelia nella famosissima tela del preraffaellita John Everett Millais (1852). Restano, nelle foto di Diambrae Valentina, i colori della pittura preraffaelita, le luci,  una morbidezza soffusa e velata, ma Ofelia qui si muove, percepisce i profumi dei fiori, il calore del sole sulla pelle del viso, la bellezza del paesaggio, delle felci e del salice piangente. In “Ofelia, 1”il gesto estremo sta per essere compiuto: nella foto vediamo l'accenno di una gamba nella trasparenza della veste candida immersa nell’acqua.

La sezione su Maria Maddalena e su Madama Butterfly permette all'autrice di giocare con il corpo femminile in un ambiente naturale, sia durante l'autunno sia nel periodo inverno: gli effetti di luce sono suggestivi, particolarmente nella resa dorata e d'”i..ambrata” della prima sezione e nei contorni sgranati e “ruotanti” – come l'ombrellino giapponese  -  della foto in “Studio per M. Butterly n.2”, dove anche gli alberi spogli e svettanti suggeriscono l’idea di un paesaggio orientale.

L'ultima parte della mostra  è incentrata sulle fotografie di alcuni animali che passano la loro vita imprigionati nelle gabbie degli zoo: sono cioé in cattività, ma la loro è anche una cattiva-vita (Catti_vita). Si presentato bellissimi, austeri, nobili, sinuosi, eleganti: sono aironi, struzzi, fenicotteri, foche, scimmiette...  La resa delle foto di Diambra Mariani e Valentina Merzi restituisce tutta la loro dignità. Il contrasto di senso è molto forte. In realtà essi non sono liberi: è la fotografia che, in questo caso, dona loro la libertà. E lo fa in modo partecipe e  nello stesso tempo intimo e delicato.… (Gaia Guarienti)

foto: DIAMBRA MARIANI - VALENTINA MERZI - Ofelia 03 - 2010 - C-print - 70x100 cm

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