Presentato il libro di fotografie che raccogli la testimonianza di tutto quanto è stato scritto ed esposto a Porta Leoni dopo il tagico omicidio di Nicola Tommasoli

A cura dell'associazione  "MADRI INSIEME PER UNA VERONA CIVILE"

interventi alla conferenza di Venerdì 23 maggio 2008

Andando, come moltissime persone, a visitare con commozione, ma anche con sconcerto, il luogo in cui Nicola è stato assassinato e leggendo tutti gli svariati pensieri, mescolati a fiori e immagini, ci siamo domandate perché perdere queste testimonianze, perché non lasciare memoria di un tragico evento, fissando, in un certo senso immortalando, tutte quelle manifestazioni di umanità?

Questa è stata la prima riflessione che ci ha spinte a realizzare questa raccolta. Ma il senso di questo lavoro, che ha richiesto di seguire quotidianamente il luogo di Porta Leoni, sta anche nel messaggio di riaffermare quella civiltà che atti barbarici di questo tipo fanno vacillare e di acquisire consapevolezza che la civiltà rimane tale se tutti, giovani e adulti, ci prendiamo il nostro pezzo di responsabilità e ci facciamo custodi della civiltà raggiunta.

L’album per nostra scelta non ha un ordine di impaginazione, cioè raggruppa senza un ordine di priorità o di tipologia, pensieri di mamme, nonne, bambini, di tanti giovani, riflessioni politiche, articoli di giornali, citazioni letterarie, riproducendo quindi quella “commovente miscellanea” che giorno dopo giorno ha trasformato Porta Leoni in un luogo di espressione di diversi sentimenti e diverse sensibilità. Ed anche per il rispetto di queste diversità che non abbiamo fatto censure: abbiamo fotografato ogni pensiero ed il libro riporta infatti tutto quello che, nei giorni in cui ci siamo recate, era stato deposto da cittadini e cittadine veronesi, ma anche provenienti da altre città e stranieri.

E’ nostra intenzione consegnare questa raccolta fotografica alle autorità cittadine: sindaco, presidente della Provincia, Prefetto. Una copia verrà data alla Biblioteca Civica. Ne consegneremo una copia anche ai genitori di Nicola, che sono stati già informati del nostro lavoro e che ci hanno incaricate di portare i loro ringraziamenti a tutta la cittadinanza.

Mettiamo a disposizione delle scuole un CD che riproduce il contenuto dell’album perché insegnanti e studenti, insieme, possano mettere in atto momenti di confronto e di riflessione su quanto accaduto e da questi possano costruire e far proprie esperienze formative contro ogni tipo di intolleranza e di violenza.

 

                                                                           Rosa Rizzi

 

 

 

Questa raccolta fotografica è innanzitutto dedicata a Nicola e alla sua famiglia che ne possa, per quel che può trovare conforto.

E’ nata e ha preso forma dalla condivisione immediata di alcune madri, donne anche conosciute a Verona, ma pria di tutto madri, che Nicola ucciso la notte del 1a maggio dalla banalità del male era come uno dei nostri figli e figlie che con i loro sogni, le loro musiche, il loro chiacchierare camminano con fiducia sotto la luna di questa città.

E’ nata dalla consapevolezza che questa fiducia non può essere interrotta ed è compito degli adulti, tutti, ma in particolare di chi riveste ruoli di potere pubblico, aver cura di ciò che rende sicura, civile, amica una città. E’ per questo che i libro è anche per chi rappresenta le istituzioni in questa città: “Il male non è soltanto di chi lo fa: è anche di chi potendo impedire che lo si faccia non lo impedisce” (Tucidide) era la frase riportata su un biglietto e appeso alla ringhiera di Porta Leoni.

Questa raccolta fotografica è un atto di amore e speranza verso Verona, ma anche la messa in memoria dello svelamento di una cultura inquietante, affatto nuova, che si insinua in chi non ha sufficienti anticorpi affettivi e culturali per tenere lontano da sé barbarie che hanno segnato tragicamente la storia dell’Italia e dell’Europa del ‘900.

Il voler “fare i conti con il diverso” esibendo la propria supremazia è il non saper fare i conti con le proprie  e le proprie diversità. “Comprendere è impossibile, conoscere è necessario” è la frase di Primo Levi scelta da Rosa Rizzi per accompagnare fin dalla prima pagina questa raccolta di memorie che ha cercato di mettere insieme e preservare le riflessioni sulla vita e la morte, le immagini, i disegni, le poesie, i fiori, le frasi di pianto e di rabbia, la canzone del maggio di De Andrè, gli articoli dei quotidiani locali appoggiati a terra o appesi alla ringhiera mescolati come le nostre vite quando sentiamo di fare comunità.

Porta Leoni è diventata per giorni e giorni un luogo quasi sacro, dove diventava naturale il silenzio e ritornava ogni volta lo stupore, l’incredulità per l’accaduto, il senso di fragilità delle regole elementari per vivere insieme ma anche dove ognuna e ognuno di noi, sentiva che era possibile la convivenza fra sentire diversi e questo rendeva l’umanità di tutti più utile.

Sotto Porta Leoni si celava anticamente un sepolcro romano, custodito dai due leoni di pietra che si trovano ora poco lontani dalla porta: da qui l’origine del nome. Da Porta Leoni si snodava il cardo della città, da cui deriva cardine: se ci prendiamo il tempo di avere cura del simbolico è da questo luogo cardine che possiamo sperare di costruire una Verona migliore.

                                                                             Chiara Stella

http://www.youtube.com/watch?v=t1Z-d8dYKFw

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