30 agosto 2006 Verona Teatro Romano
ANTONY & THE JOHNSONS UNICA DATA ITALIANA

A quasi un anno di distanza dagli ultimi concerti nel nostro Paese, torna in Italia ANTONY & THE JOHNSONS, ormai diventato una star acclamata in tutto il mondo; l’unico concerto italiano della stagione di Antony sarà sabato 30 agosto 2006, alle ore 21,00, a Verona, nella splendida cornice del Teatro Romano. Antony Hegarty sarà accompagnato come sempre dalla sua band, i Johnsons ovvero Joan Wasser e Maxim Moston, violini, Julia Kent, violoncello, Jason Hart, piano, Todd Cohen, batteria, Jeff Langston, basso.

Il concerto è organizzato da Eventi in collaborazione con International Music.

Antony, con il suo aspetto androgino, è un’artista unico: non si è mai sentita una voce così vellutata, blues, dal carattere fanciullesco e adornata di una semplicità senza tempo che ricorda i canti medievali. Le sue canzoni raccontano emozioni struggenti come l'amore, la perdita, la ricerca di se stessi, l’aspirazione alla felicità. Antony è sicuramente la più grande rivelazione musicale dell’ultimo anno.

Un successo rapidissimo ha accolto e consacrato, nel giro di pochi mesi, il suo secondo album, “I Am a Bird Now”: tra i tanti premi e riconoscimenti ottenuti, spicca il Mercury Prize vinto a sorpresa nel settembre 2005. I suoi concerti fanno registrare ovunque il tutto esaurito (nel solo 2005 si contano almeno 150 date).

Il concerto di Verona sarà il degno preludio alla nuova produzione TURNING, che vedrà Antony protagonista con Charles Atlas a Roma a fine ottobre 2006.

I biglietti sono già disponibili in prevendite presso Box Office, Fnac, sportelli UniCredit Banca CariVerona, circuiti Ticket One, Get Ticket e abituali.

I prezzi:
platea € 33,00 + prevendita
gradinate: € 23,00 + prevendita
Per informazioni: 045 803 9156 - www.eventiverona.it

Antony and the Johnsons – biografia
I Am A Bird Now

"Ascoltando la voce di Antony sembra di sentire Elvis per la prima volta: con due sole parole, ti ha già colpito al cuore… il suo canto è la cosa più toccante che si possa ascoltare nella vita"  Laurie Anderson

"Ascoltando per la prima volta” Cripple and the Starfish” mi sono subito reso conto di essere al cospetto di un angelo… un’esperienza straordinaria di ingegno e profondità musicale e, soprattutto, di un cuore puro. Antony è l’erede del sublime Jimmy Scott" Lou Reed

I Am A Bird Now, il secondo album di questo eccezionale artista newyorkese e della sua band, pubblicato nel 2005, include contributi sia di alcuni colleghi (Rufus Wainwright, Devendra Banhardt) che di alcuni “miti” di Antony (Lou Reed, Boy George). La loro partecipazione testimonia, da un lato, la loro ammirazione per Antony, dall’altro, il posto ormai unico che egli occupa all’interno della comunità artistica contemporanea "Chiunque abbia partecipato alla creazione dell'album si è esibito nella miglior performance possibile per le proprie capacità" afferma lo stesso Antony, che ha arrangiato tutto l'album con la precisione certosina di un regista teatrale che curi personalmente la scenografia sul palco.

"Il coinvolgimento di altre persone mi ha fatto sentire meno solo," aggiunge Antony. "Stavo realizzando l’album in modo intuitivo, così come pensavo dovesse essere fatto, e tutti quelli che vi hanno partecipato mi hanno ispirato durante la sua creazione”.

Anni addietro, mentre si trovava in California (nasce in Sussex, Inghilterra), Antony resta colpito dalla provocante immagine di Boy George sulla copertina dell’album di debutto dei Culture Club, Kissing To Be Clever (1982). "George è stato davvero il primo riflesso di come avrei voluto essere io nel mondo” spiega “L’ho visto e ho pensato: ok, ecco cosa si fa quando si è come siamo noi: si diventa cantanti”.

Ventidue anni più tardi, Antony si ritrova seduto al pianoforte, ad incidere l’indimenticabile ‘You Are My Sister’ proprio con il suo idolo. "Quando era in studio, ho sentito di essere in pieno contatto con il mio spirito".

Ad un altro degli eroi di Antony, Lou Reed, è affidata invece l’introduzione dell’intensa ‘Fistful of Love’, che riunisce il soul à la Muscle Shoals con un eroico senso di masochismo. Nel 2003, Reed chiede ad Antony di reinterpretare ‘Perfect Day’ per il suo album The Raven. Successivamente, l’ex-front man dei Velvet Underground lo invita a seguirlo nel suo tour americano ed europeo e ad esibirsi come membro del piccolo ensemble, affidandogli addirittura una parte solista all’interno del classico dei VU ‘Candy Says’, un omaggio ad un’altra delle icone ispiratrici di Antony: la superstar di Warhol Candy Darling.

Sempre in suo onore è stata scelta anche l'immagine della copertina dell'album I Am A Bird Now: un impressionante scatto di Peter Hujar del 1974 "Candy Darling On Her Deathbed." Nelle immagini in bianco e nero di Hujar che ritraggono figure chiave dell'underground quali Darling e Divine, Antony intravede nuovamente qualcosa di importante. "Non c'è senso di voyeurismo nei suoi ritratti" spiega il cantante. "Al contrario, essi rivelano una dimensione interiore, un profondo senso di empatia”.

Trasferitosi a New York nel 1990, Antony si mette alla ricerca di una comunità di cui egli possa sentirsi pienamente membro. Inizia esibendosi in performance dal vivo a tarda notte presso il Pyramid Club, nell’allora palpitante East Village di New York. A modello di Isabella Rossellini in Blue Velvet, canta canzoni per gli alienati, immerso in un’intensa luce blu.

Fin dal suo arrivo a New York, Antony è gradualmente maturato, ottenendo riconoscimenti su ogni fronte: dalla vincita del prestigioso premio britannico Mercury Prize per il disco “I am a Bird Now”, nominato “Album dell’anno” dalla celebre rivista Mojo, all’apparizione cinematografica nel film indipendente di Steve BuscemiAnimal Factory”. I Am A Bird Now rappresenta una notevole evoluzione rispetto al primo lavoro omonimo del 2002 (ristampato dalla Secretly Canadian l’anno scorso) e dal primo singolo del 2001 "I Fell In Love With A Dead Boy". "In un certo senso quest'album è molto più personale" ammette Antony. Come liberandosi dalle proprie storiche influenze, Antony desidera ora rivelarsi completamente all'ascoltatore. "Registrando "I Am A Bird Now" ho cercato di trattenere tutto in uno spazio che fosse il più intimo possibile; per questo è così seducente da rimanere in mente a lungo anche dopo l'ascolto."

Alcuni musicisti si nascondo dietro ad un personaggio. Antony, nonostante le sue sembianze e doti artistiche quasi d’altri mondi, non teme di rivelare al pubblico il suo vero io, per quanto vulnerabile esso sia. "La mia più grande passione è quella di aprirmi all’arte e al mondo" conclude. "È un grande rischio, ma anche un grande privilegio: l’esperienza, così di rado concessa all’artista, di avere testimonianza del proprio spirito attraverso le persone. Talvolta, l’essere apprezzati in tal senso consentirà al pubblico di cogliere tale spirito e di rapportarsi o identificarsi con esso". E così, la comunità che ha sostenuto Antony fino alla creazione di I Am A Bird Now (ed oltre), continuerà a prosperare e ad espandersi anche in futuro.

Antony è apparso in Later With Jools Holland, BBC Newsnight Review e Culture Show su BBC2 ed ha portato a termine due tournée “da tutto esaurito” negli Stati Uniti e in Europa nel 2005. Nello stesso anno, l’artista riceve il Nationwide Mercury Music Prize 2005 e Mojo elegge I Am A Bird Now come “album dell’anno”.

Con la sua band, Antony si è esibito un po’ ovunque: dalla Sicilia, a La Carre in Amsterdam, fino al Carnegie Hall di NYC. Quest’estate, inoltre, ascolteremo brani di Antony and the Johnsons anche all’interno di importanti produzioni cinematografiche, quali La vita segreta delle parole, Free Jimmy e V per Vendetta.  Antony si è infine recentemente esibito presso il Royal Albert Hall nell’ambito di una manifestazione promossa da Roger Daltrey a sostegno del Teenage Cancer Trust. 

Il prossimo autunno Antony presenterà TURNING al Barbican di Londra, quindi a Parigi e a Roma; un concerto/installazione video realizzato in collaborazione con il regista sperimentale Charles Atlas.




Data inizio: 28-08-2006
Data fine: 30-08-2006
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