SANTA_CECILIA

Lunedì 21 settembre ore 20.30 al Teatro Filarmonico di Verona, musiche di Beethoven e Mahler. Al pianoforte l’affasciante e talentuosa Lise de la Salle.

Poseguono a Verona i concerti sinfonici della XXIV edizione del Settembre dell’Accademia, rassegna organizzata e promossa dall’Accademia Filarmonica di Verona. Lunedì 21 settembre alle ore 20.30 torna sul paco del Teatro Filarmonico l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, tra le più prestigiose compagini nazionali, diretta dalla bacchetta del giovane slovacco Juraj Valčuha, dal 2009 anche direttore principale dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI. Il programma inizia con il Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 in do minore op. 37 di Ludwig van Beethoven, affidato all’interpretazione dell’affascinante e talentuosa pianista francese Lise de la Salle, da tempo avviata ad una prestigiosa carriera internazionale che la porta a suonare nelle sale da concerto più importanti d'Europa, degli USA e in Asia. Si ascolterà poi la Sinfonia n. 1 “il Titano”, primo grandioso impegno sinfonico di Gustav Mahler.

 

Biglietti da 40 a 70 euro, in vendita presso la biglietteria di via Roma 3, dal lunedì al sabato dalle ore 10 alle ore 12, e dalle ore 17 alle ore 19 (per informazioni tel. 045 8009108, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., www.accademiafilarmonica.org), acquistabili anche su www.geticket.it

 

ll Concerto in do minore op. 37, già abbozzato intorno al 1800, fu completato intorno al 1802 ed eseguito con Beethoven al pianoforte il 5 aprile 1803 a Vienna, direttore Ignaz von Seyfried; l'anno dopo veniva pubblicato, incontrando un successo che ne ha fatto per tutto l'Ottocento il concerto pianistico beethoveniano più eseguito. Con quest'opera Beethoven afferma per la prima volta in modo evidente la propria concezione sinfonica del concerto solistico. L'Allegro con brio si apre con un tema rettilineo, basato sull'accordo di do minore, senza lasciare quelle possibilità divagatorie che sono ad esempio l'incanto dei concerti di W. A. Mozart. Inaugurato da un a solo del pianoforte, il tempo centrale è un tenero Largo dove il compositore propone una intima solidarietà fra solista ed orchestra: il pianoforte si abbandona a lunghe "cantilene" belcantistiche e nella sezione centrale funge da soffice supporto agli interventi solistici di flauto e fagotto, prima della chiusa, una cadenza solistica. Rispetto all'originalità dei primi due movimenti il Rondò finale sembra rientrare in binari più consueti: tuttavia, oltre alla sfumatura umoristica, grottesca, impressa alla tonalità di do minore, sono da notare le improvvise modulazioni, un episodio fugato centrale e il ritmo cangiante delle ultime pagine.

 

La Sinfonia n. 1 “il Titano” di Gustav Mahler, il cui titolo è ispirato ad un romanzo di Jean Paul, lo scrittore romantico che era stato fra i prediletti da Schumann, fu eseguita per la prima volta a Budapest il 20 novembre 1889 sotto la direzione dello stesso autore, da poco nominato direttore del Teatro dell'Opera nella capitale ungherese. Probabilmente Mahler scelse questo titolo credendo di trovare i propri conflitti interiori rispecchiati nel personaggio di Roquairol. Non si trovano però nel programma - steso da Mahler in varie redazioni più o meno elaborate - dei precisi riferimenti all'argomento del romanzo. La Sinfonia nr. 1 ebbe una genesi tormentata: fra i primi abbozzi del 1884 e gli ultimi ritocchi del 1909 intercorsero venticinque anni, quasi l'intero arco creativo del compositore.

nella foto l'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

 

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