La_gatta_sul_tetto_che_scotta_foto_di_locandina-Fabio_Lovino_1

da martedì 24 a domenica 29 marzo 2015  al Teatro  Nuovo.ore 20,45
di Tennessee Williams  con Vittoria  e Vinicio Marchioni
regia di Arturo Cirillo.


La gatta sul tetto che scotta (The Cat On a Hot Tin Roof), regia di Arturo Cirillo, traduzione di Gerardo Guerrieri. Ne sono protagonisti due attori che recitano per la prima volta a Verona: Vittoria Puccini (nota al grande pubblico per la fortunata fiction televisiva Elisa di Rivombrosa e in seguito apprezzata interprete di vari film e ora al suo esordio in teatro) e Vinicio Marchioni cui pure la tivù ha regalato notorietà grazie al ruolo di “Freddo” nella serie cult Romanzo criminale ispirata alla vera storia della Banda della Magliana, in onda su Sky, e successivamente affermatosi anche al cinema. La Puccini e Marchioni sono, rispettivamente, Margaret e Brick che portano avanti stancamente un matrimonio problematico e senza sesso. Il padre di Brick è un facoltoso proprietario terriero del Sud degli Stati Uniti, un patriarca autoritario minato da una grave malattia che lo sta conducendo alla morte.

Ci sono, poi, la moglie di quest’ultimo e l’altro figlio, il fratello di Brick (con relativa moglie), interessato solo all’ eredità che potrebbe toccargli dopo la morte del genitore. In un simile contesto, Margaret cerca di salvare il suo rapporto con il marito, un ex atleta, ora alcolizzato e prostrato dalla perdita del suo migliore amico cui lo legava un affetto particolare. Per non diventare, come dice il titolo della commedia, una gatta sul tetto che scotta, in procinto di cadere da un momento all’altro e quindi di perdere lo status sociale faticosamente acquisito con le nozze e tornare all’antica povertà, Margaret imbastisce una rete di bugie. Tra giochi passionali e abili caratterizzazioni, affiorano sensualità cariche di sottintesi e di contenuti inespressi o inesprimibili. All’ideale della purezza dei sentimenti si contrappone la dura realtà di un mondo famigliare e sociale pieno di falsità.
«I personaggi di questo dramma – osserva il regista Cirillo – si rompono, vanno in frantumi, facendo molto rumore, anche se ci sarà l’ipocrisia di chi dirà che non ha sentito niente, di chi non si è accorto che c’è una casa che brucia e sopra al tetto che scotta una gatta che di saltare giù non ne vuole proprio sapere».
Scritto sessant’anni fa, nel 1955, La gatta sul tetto che scotta valse a Tennessee (il suo vero nome era Thomas Lanier) il secondo premio Pulitzer a sette anni dal precedente ottenuto nel 1948 per quello che viene ritenuto il suo capolavoro, Un tram che si chiama desiderio (A Streetcar Named Desire) che gli diede grande notorietà anche grazie al film che Elia Kazan diresse nel 1951 con Marlon Brando nei panni del rude Stanley Kowalski e Vivien Leigh in quelli di Blanche. Anche La gatta sul tetto che scotta ebbe una celebre trasposizione cinematografica, nel 1958 per la regia di Richard Brooks con Paul Newman nel ruolo di Brick e Liz Taylor come Margaret.
Nelle sue opere, Williams esplora e descrive la decadenza morale di certa società americana sviluppando tematiche che ne sono il filo conduttore: la patologia del sesso, la degradazione individuale e collettiva, la violenza della civiltà. La gatta è infatti la rappresentazione di una famiglia americana degli anni Cinquanta che si sgretola a causa di contrasti e rancori. Segnato dalla drammatica vicenda della sorella Rose chiusa in un ospedale psichiatrico e sofferente di attacchi di panico, Williams trovò serenità e fiducia nella relazione con il suo segretario Frank Merlo che durò dal 1947 al ’63. La morte del compagno fece sprofondare il drammaturgo in una forte depressione che lo avvicinò all’alcoolismo e ne influenzò anche l’attività letteraria. Dopo aver scritto opere di spessore come Zoo di vetro (1945), il suo primo successo, Estate e fumo (1947), La rosa tatuata (1951), La dolce ala della giovinezza (1956), Improvvisamente l’estate scorsa (1958) e La notte dell’iguana (1961), cominciò una fase di declino anche se le sue commedie e i suoi drammi continuarono a essere rappresentati in tutto il mondo.
La gatta sul tetto che scotta è un ottimo banco di prova per gli attori, a maggior ragione se, come nel caso di Vittoria Puccini, rappresenta la sua “prima volta” sul palcoscenico. Dopo Elisa di Rivombrosa, l’attrice fiorentina è più volte riapparsa in televisione dove, tra l’altro, è stata Anna Karenina e recentemente Oriana Fallaci proprio al fianco di Vinicio Marchioni. Al cinema Vittoria Puccini ha lavorato, tra gli altri, con Pupi Avati (Ma quando arrivano le ragazze?), Gabriele Muccino (Baciami ancora), Lucio Pellegrini (La vita facile) e Ferzan Özpetek (Magnifica presenza). Analogo il percorso artistico di Vinicio Marchioni, che tuttavia ha già recitato in teatro e, tra l’altro, proprio interpretando il capolavoro di Williams, Un tram che si chiama desiderio, affiancato da Laura Marinoni e diretto da Antonio Latella. Tra i suoi film, di particolare rilievo 20 sigarette di Aureliano Amadei sull’attentato terroristico del 2003 a un base militare italiana a Nassyria in Iraq, premiato alla Mostra del Cinema di Venezia 2009 nella sezione “Controcampo italiano”.
Ad affiancare i protagonisti sono Clio Cipolletta (Mae), Francesco Petruzzelli (Gooper), Franca Pennone (mamma), Paolo Musio (papà) e Salvatore Caruso (reverendo Tooker e dottor Baugh). Scene di Dario Gessati, costumi di Gianluca Falaschi, musiche di Francesco De Melis, luci di Pasquale Mari. Quest’allestimento, prodotto dalla compagnia Gli Ipocriti e dalla Fondazione Teatro della Pergola, è stato valutato molto positivamente dalla critica. Ha scritto Giuseppe di Stefano sul Sole24Ore: «Vittoria Puccini punta ad una felinità nervosa, ad una determinatezza di donna offesa e ferita ma mai arresa…E Vinicio Marchioni, sia nei lunghi silenzi che nei pensieri trattenuti e nei toni espressi ha tutta l’intensità magnetica e la sofferenza virile nel rendere lo stato d’animo di chi cova il disfattismo». Su Repubblica, Rodolfo Di Giammarco ha sottolineato come “la regia di Arturo Cirillo sia di segno contemporaneo, estranea a modernariato o riscrittura”.
Dopo la “prima” di martedì 24, lo spettacolo viene replicato tutte le sere alle 20.45 sino a sabato.

L’ultima recita, quella di domenica, è alle 16.

Anche per quest’ultimo spettacolo è previsto il tradizionale incontro, a ingresso libero, con gli attori.

 

Giovedì 26 (alle 17) al Nuovo Vittoria Puccini, Vinicio Marchioni e il resto della compagnia saranno intervistati dalla giornalista Betty Zanotelli.


Vendita biglietti al Teatro Nuovo, tel. 0458006100. Biglietti anche tramite circuito GETICKET (numero verde sportelli Unicredit Banca abilitati 800323285) e CALL CENTER (tel.848002008). Biglietti on line su www.geticket.it. Servizio biglietteria anche presso BOX OFFICE, via Pallone 16, tel. 0458011154.

PREZZI BIGLIETTI

platea                        € 25,00

balconata                  € 22,00

galleria                      € 15,00

seconda galleria      € 9,00

powered by social2s