Terramara_154venerdì 28 alle 20.45 Teatro Camploy
compagnia di danza Abbondanza/B ertoni
rassegna l'Altro Teatro

Con Terramara, spettacolo di danza che esalta la “mediterraneità” della Sicilia, prosegue  la rassegna L'altro teatro organizzata dal Comune di Verona in collaborazione con Arteven.

La coreografia (su musiche di Johann Sebastian Bach, Gabriel Yared e motivi della tradizione popolare siciliana, rumena, indiana e ungherese) è di Michele Abbondanza, gli interpreti sono Eleonora Chiocchini e Francesco Pacelli, la cura del riallestimento è di Antonella Bertoni.

La messa in scena di questo capolavoro di Abbondanza del 1991 è nell’ambito del progetto RIC.CI / Reconstruction Italian Contemporary Choreography Anni ‘80/ ’90 che si avvale della direzione artistica di Marinella Guatterini.

«Ricordo da piccolo, quando mio padre – sottolinea il coreografo – mi offriva certe arance arrivate dal sud e con orgoglio ostentava il fatto che avessero "i figli", spicchi più piccoli gonfi di succo, attaccati ai grandi spicchi che formavano il frutto. Ricordo ancora quanto fossero per me "speciali" quelle piccole parti, più preziose del tutto, tanto da apparire e quindi essere più buone. Dopo i "lavori-scuola" con Carolyn Carlson e quelli collettivi con i Sosta Palmizi, di questo primo lavoro "in solitaria" del 1991 ricordo proprio l'esplosione dell'immaginazione che sentivo poter espandersi intensamente come – conclude Abbondanza – l'odore e il succo delle arance in scena, con gli eventuali “figli” e “figlioletti” al seguito».

«Rimettere in scena Terramara – dice Antonella Bertoni – è stata un’esperienza unica e nuova, come se fosse “la prima volta”. Ce l’ho messa tutta per non stravolgerla con gli occhi di adesso. Dal primo giorno è stato un vortice. Lo spazio scenico è stato ripulito e ridotto all’essenziale e alla coreografia sono stati tolti alcuni “lirismi” a cui i nostri corpi di allora davano vita. Ora Terramara conosce nuova vita, ri-danza nel nostro tempo. Osservo Eleonora e Francesco: in loro vedo il nostro passato. E quando si rincorrono, si guardano e si prendono sento che quello spazio, come sentivo nel ’91, sembra fatto di cielo e di terra».

Dopo Duetto (1989) di Virgilio Sieni e Alessandro Certini, dopo Calore (1982) di Enzo Cosimi e dopo La boule de neige (1985) di Fabrizio Monteverde, è la volta di Terramara, quarto riallestimento del progetto RIC.CI. «È una coreografia – spiega Marinella Guatterini – che coglieva al suo nascere la vivacità e l'impegno progettuale di una coppia proprio in quell'anno costituitasi in compagnia, di una coppia che aveva vissuto in Italia e non solo, le stagioni dell'innovativo fermento della scena anni Ottanta. Basta ripercorrere le rispettive biografie dei due partner, che si incontrarono nel 1988, per trovare non solo una comune matrice formativa anche chez Carolyn Carlson, ma pure l'appartenenza (del solo Abbondanza) a un gruppo nazionale cardine di quegli anni, i Sosta Palmizi».

Prevendita tramite circuito GETICKET (numero verde sportelli Unicredit Banca abilitati 800323285) e CALL CENTER (tel. 848002008). Biglietti on line su www.geticket.it e su www.arteven.it. Servizio biglietteria anche presso BOX OFFICE (via Pallone 16 tel. 0458011154) e al Teatro Camploy dalle ore 20.00 di venerdì 28 febbraio.

Informazioni ai numeri045/8008184-8009549, sul sito www.laltroteatro.comune.verona.it,

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