Verona: 20– 23 aprile - Piazza Isolo
Dalle 9 alle 19, entrata gratuita.
"Un Campo Rifugiati in Città" Partito da Roma il tour, toccherà 8 città italiane.
E´ arrivato in Italia il Campo Rifugiati di Medici Senza Frontiere, dopo aver visitato 14 paesi in tre continenti. Il tour del Campo Rifugiati, partito il 9 marzo da Roma si concluderà l’8 maggio a Milano, toccando complessivamente otto tra le principali città italiane. I visitatori del Campo potranno scoprire da vicino la realtà quotidiana vissuta da circa 33 milioni di rifugiati e sfollati in tutto il mondo.
Come vivono i rifugiati e che diritti hanno?
Chi li nutre e li assiste?
Dopo un lungo tour internazionale, arriva in Italia il Campo Rifugiati di Medici Senza Frontiere (MSF). Si tratta della riproduzione di un vero e proprio campo rifugiati, uno strumento vivo e interattivo che ha l’obiettivo di raccontare passo per passo la realtà quotidiana di milioni di rifugiati e sfollati nel mondo, troppo spesso ridotti al silenzio. I visitatori, accompagnati da volontari di MSF con esperienza sul campo, potranno entrare nelle tende e nelle baracche, sdraiarsi sul tappeto di un tukul (capanna africana di legno, fango e paglia), assaggiare i
vernissage: sabato 25 Marzo - dalle ore 18.30
Dàm - Fotografie e video di Maria Assunta Karini.
Dàm
(eternità in lingua araba e sangue in ebraico) è il titolo della
personale di Maria Assunta Karini, curata da Riccardo Fai. Si tratta di
lavori di stringente attualità suddivisi in due sezioni: When Blood with Bood is paid
(video e fotografie) e 7 inches ( video). In mostra immagini profonde e
di forte impatto cromatico dove i toni freddi sembrano innescare un
vento di cenere e di fantasmi mentre i toni più caldi un processo di
autocombustione.
27 aprile alle 21.00
Teatro Salieri di Legnago (VR)
Il Campiello di Carlo Goldoni
Lo spettacolo che ha trionfato al Carnevale di Venezia 2005, uno dei capolavori di Goldoni, diretto da Giuseppe Emiliani, regista vincitore del Premio Flaiano 2004; scene di Emanuele Luzzati, uno massimi scenografi italiani.
Scrive Goldoni, nelle sue Memorie: "Essendo necessario rallegrare il teatro misi in scena una commedia veneziana in versi sciolti [...] vi si gioca, vi si balla, vi si fa chiasso; ora è il punto d'incontro del buon umore, ora il teatro delle risse. [...] piacque moltissimo."
Il regista Emiliani: "Tutto accade in un campiello, in uno spazio di realismo magico, spazio del rito del gioco e del rito dell'amore, spazio di vita in comune, di scontri e di riappacificazioni: il campiello come luogo teatrale del quotidiano e nello stesso tempo luogo dell'anima nel quale si scioglie la differenza tra vita reale e teatro, tra realtà e finzione scenica. Il campiello come luogo della nostalgia di un tempo che forse non c'è mai stato: un tempo dove l'amore era amore, la gioia era gioia, la baruffa era baruffa, gli addii erano addii... Un tempo in cui l'incertezza del domani non faceva perdere la voglia di vivere il presente... [...] Il campiello è uno spazio in cui si vive e si