MarinaAbramovic20 giugno 2012 - Proiezione film documentario sulla grande artista, icona della performance art.

Da quarant'anni Marina Abramovic conduce la propria riflessione sull'arte e sul mondo letteralmente sulla propria pelle, spingendo il corpo a misurarsi con i propri limiti, anzi ad oltrepassarli. Quello della performance è uno stato mentale, raggiunto il quale il fisico può fare cose che normalmente non arriverebbe mai a fare.

Il documentario di Matthew Akers segue l'artista nella preparazione della grande retrospettiva che il Museum of Modern Art di New York ha dedicato alla Abramovic nel 2010, la più grande esibizione che il MoMA abbia mai dedicato all'arte della performance.

Il film riprende l'artista, animata dalla convinzione che la cosa più difficile sia fare qualcosa che si avvicini al niente, mentre alza lo sguardo ogni volta sulla persona che ha di fronte e gli si dedica, senza distrazione alcuna, per tutto il tempo che l'altro desidera. Come in altre opere precedenti (tra cui quella pericolosissima del '74 a Napoli), l'artista si mette così nelle mani del pubblico, totalmente vulnerabile e attaccabile, e, ancora come altrove, la reazione dello spettatore – oltre che la prova estrema imposta al proprio corpo - diventa l'oggetto stesso della performance.

Lo sguardo occhi negli occhi con questa donna che non ha paura di nulla e sa donare se stessa senza limiti, suscita spesso il pianto o comunque l'emozione forte, unica e irripetibile, ed è un'emozione che la camera di Akers riesce a restituire, facendoci riflettere anche sulla natura dello schermo come specchio e del primo piano, quale lo catalogava Deleuze, come immagine-affezione. Nonostante -o proprio in virtù di - un'immagine sempre pulita e luminosa, la camera sempre fissata nella posizione migliore e una scansione temporale lineare e progressiva (che rende anche la progressione della fatica dell'artista, che arriverà stremata alla meta), il documentario si configura esso stesso come un film d'arte, per osmosi con l'oggetto e i modi dell'indagine.

Proiezioni uniche:

mercoledì 20 giugno alle ore 18 e alle ore 21 presso il Teatro Nuovo di Verona – Piazza Viviani 10. Biglietto speciale 3 €

Le proiezioni sono precedute da una breve presentazione del critico d'arte Luigi Meneghelli. Clicca qui per vedere una breve sequenza delle performance.

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