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...due premi di qualità. Al cantautore, scrittore, poeta, autore teatrale e librettista veronese e al suo ultimo lavoro discografico Canzoni per Adulti, uscito nell'ottobre dello scorso anno, due prestigiosi premi di genere per la Canzone d'Autore.

Una stilettata nei cuori...

È possibile che la vita ruoti sempre e inevitabilmente attorno all'amore? E che dell'amore si possa fare anche un perno su cui far ruotare la propria arte? Evidentemente, per Marco Ongaro, sì.

Ad un primo ascolto sembra che questo suo ultimo lavoro discografico sia un'autobiografia lirica. Al secondo ascolto si crede di intuire che Il Salvatore... sia proprio lui che, straziato dal bisogno incessante di indagare l'anima femminile e intuito il dolore che talvolta vi alberga, si prodighi per salvare tutte le donne bisognose d'amore. Forse anche il guascone D.J. (Don Juan) con la missione della conquista, è lui. A poco a poco cominciamo a vederlo, il nostro eroe, aggirarsi nel visionario albergo della vita di Feydeauniana memoria. In un moto perpetuo apre porte e sgambetta trafelato per nascondere ipotetiche infedeltà, portare brioches all'ora di cena o lavare le tazze della colazione a Massaie annoiate e depresse... Ogni tanto, esausto, sente il bisogno di riposare passeggiando lungo i corridoi. A quel punto si concede di lasciarsi andare a piangere per la Piccola amica scomparsa o per gli agenti di Scorta di un grande uomo morti a causa dell'insensatezza del mondo. Ma ri-eccolo, non c'è niente da fare, subito riaffiora il ricordo dello sguardo dell'amore della stanza 284 e desidera non avere Risorse tecnologiche che gli facciano toccare il suo dolore. Per non parlare dell'ansia e della paura di perdere l'oggetto amato al di là della terza porta. Torna indietro e la vede, la Donna, con un pugnale a doppia lama nascosto sotto la calza, pronto a fendere un colpo nell'oscurità. Allora, per un po', si ferma dietro quella porta e l'amore diventa eterno e definitivo ed è pronto a giurare che se non potrà amarla, nessuno, al mondo, amerà più nessuno. Le elargisce però dei consigli... perché la fedeltà dona la serenità però il brivido leggero ed il palpito fugace, dentro al grigio, è come luce...

A questo punto non possiamo che simpatizzare col nostro eroe augurandoci che, come Clyde (quello di Bonnie) senza però il medesimo epilogo, continui a mordere avidamente la vita, rubare emozioni, tirare fendenti e... a bere dal calice dell'eternità.

Sì, forse è un disco autobiografico. Ma chi non parla del proprio mondo per cercare di parlare dell'universo? Tutti. Pochi però sanno farlo in maniera magistrale. Marco Ongaro, con la solenne leggerezza dei suoi testi accompagnati da melodie musicali senza tempo, è uno di questi. (S. T.)


 "Tra gli album più significativi usciti nel 2010 che rimarranno sicuramente impressi nella memoria per lungo tempo c'è "Canzoni per adulti", ultimo progetto discografico di Marco Ongaro. Il cantautore veronese sceglie ancora una volta di parlare d'amore, analizzando il tema con grazia, occhio critico ed una sottile ironia. E' inutile ricordare la classe innata di un artista prestigioso come Ongaro che anche in questo album traspare, canzone dopo canzone, dalla prima all'ultima nota." (da un articolo di Elisabetta Di Dio Russo su ERZEBETH)

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"Canzoni per adulti" vince il Premio Lunezia 2011 - Sezione: "PREMI DI GENERE"

L'album Canzoni per adulti di Marco Ongaro riceve il Premio Lunezia Canzone d'Autore 2011, il premio sicuramente più affascinante della sezione 'Premi di genere'.

Il disco del cantautore veronese esprime al meglio il linguaggio del genere 'canzone d'autore', un linguaggio che si serve di voce-armonia-melodia usate per 'dire' una poetica del tutto personale, un modo di riscrivere il mondo.

L'album si distingue per una assoluta gradevolezza musicale compositiva, con ritmi presi a prestito e sempre completamente funzionali; per i testi Ongaro notoriamente non sbaglia un colpo, riempiendo le canzoni di parole necessarie e insostituibili rispetto alla struttura generale.

Basterà qui parlare della perla assoluta del lavoro, Il Salvatore delle donne tristi, canzone che rivisita il mito di Don Giovanni in una versione cristologica del protagonista: amore come infinita carità che si fonde con l'amore carnale, così da unirsi per osmosi al di là di ogni esclusività del sentimento (torna alla mente il protagonista di Divido il letto con Cristo in croce, Esplosioni nucleari a Los Alamos, 2004). Il Salvatore sarà odiato dalle stesse donne salvate, perdendo completamente un ruolo dignitoso all'interno della società, identificato con l'homo sacer (uomo sacro) dell'antica Roma, personaggio ripudiato dalla società e dalla grazia degli dei. Ebbene: la canzone rappresenta una fenomenologia delle possibilità della canzone d'autore, di cosa è capace la compenetrazione di musica e parole – quindi il valore musical-letterario – anche in assenza di modulazione.

I versi sono a base settenaria con chiusura quinaria, con assonanze o rime più o meno regolari e la musica presenta una strofa a base armonica I-V-IIm-I con la variazione VIm-IIIm-IV-I fino al ritornello V-V7-I. La particolarità però è che nelle strofe la voce non modula, presentando un parlato in ritmo giambico con l'accompagnamento di pianoforte che sembra saperla lunga sul profondo significato delle parole, che sembra prestare il fianco per un ruolo solo d'atmosfera; già alla prima variazione inizia a delinearsi all'orizzonte la compenetrazione tra musica e parole, con la voce che modula in maniera discreta, con una sensibilità diversa che si realizza sulla parola 'esausto', che assieme rappresenta il sacrificio di cui si colora l'intero significato della canzone nella figura del Salvatore stesso.

Ma è semplicemente una prova di volo, perché poi si torna gradualmente alla tonica tramite un abusato accordo di IV e con dei versi emblematicamente terreni e dimessi come «ci allevano tacchini/ è meglio rassegnarsi»; il più però è fatto: la musica adesso sembra aver preso consapevolezza del proprio ruolo e riesce con una picchiata e una rapida risalita a catturare la preda, le parole, proprio sul verso in cui esplode il canto, nella citazione del titolo, dove afferra il testo e lo deposita sulla linea melodica. Qui si converge nella tonica finale e si dà decisamente l'impressione di un tutto al proprio posto: rime, concetti, giambi, melodia, significato primo e ultimo della canzone, titolo, musica e parole.

Analisi Musical-Letteraria di Paolo Talanca


 

IL "PREMIO GIORGIO LO CASCIO 2011" A MARCO ONGARO

19 agosto 2011, Sant'Andrea apostolo dello Ionio (Cz)

Va a Marco Ongaro il "Premio Giorgio Lo Cascio" 2011, organizzato dall'Associazione Primavera Andreolese di Sant'Andrea Apostolo dello Jonio con il patrocinio della Provincia di Catanzaro e la direzione artistica di Enrico Deregibus. Il cantautore veronese si esibirà e ritirerà il riconoscimento il 19 agosto al Lido Jungle beach di Sant'Andrea Jonio Marina alle ore 21.30.

Il Premio è stato assegnato da una prestigiosa giuria coordinata da Deregibus e comprendente: Roberta Balzotti (Rai), Marcello Barillà (direttore di "Obiettivo Calabria"), Alberto Bazzurro (direttore artistico di "Jazz fuori tema" e "Linguaggi d'autore"), Mario Bonanno (direttore "Musica e parole"), Lucia Carenini (Bielle.org), Enrica Corsi (Premio Bindi), Enrico de Angelis (Club Tenco), Paola De Simone (Radio in Blu), Annino La Posta (Autore di "Il suono intorno alle parole - Rapporto confidenziale sul lato nascosto della canzone d'autore", Editrice Zona), Luisa Melis (Premio De André), Bruno Palermo (Giornalista), Rosario Pantaleo (L'Isola che non c'era), Silvano Rubino (Vita), Giordano Sangiorgi (MEI – Meeting Etichette Indipendenti), Paolo Talanca ((autore di "Cantautori novissimi", Bastogi), Gianluca Veltri (Quotidiano della Calabria).

Negli anni precedenti il riconoscimento era andato a Max Manfredi, Pino Marino, Rudy Marra, Sulutumana, Carlo Fava e Susanna Parigi.

IL PREMIO GIORGIO LO CASCIO

Dagli anni Settanta S. Andrea Ionio ha ospitato spesso cantautori italiani che, pur non avendo un grande successo commerciale, hanno fatto la storia della musica di qualità. L'istituzione, nel 2005, di un premio dedicato alla canzone d'autore rappresenta un'ulteriore tappa di questo percorso e l'idea di intitolare il riconoscimento a Giorgio lo Cascio nasce dal fatto che nel 1977 proprio S. Andrea ospitò un concerto dell'artista romano scomparso nel 2001. Gli organizzatori di quello spettacolo conservano un bellissimo ricordo di quell'evento e per questo hanno voluto ricordare un artista sottovalutato.


 

SCHEDA DEL DISCO

L'album contiene tredici brani che spaziano dallo swing, al blues al kletzmer e affrontano le tematiche proprie dell'innamoramento.

"Le canzoni sono per adulti perché il tema è inadatto ai bambini, non perché sia loro vietato – dichiara MARCO ONGARO a proposito del... suo disco - La sfera infantile è dedita ad altri giochi. Qui si parla dei giochi degli adulti, quelli che hanno a che vedere con la conquista e la sconfitta, con l'unione e la separazione, con la massima vitalità e il suo contrario, soprattutto in amore. È naturale che ne escano canzoni pervase da aforismi, da frasi come "Il tempo passa scandito dalle rate" o "Salvare e poi uccidere non è una cosa buona". Canzoni che rincalzano il massimalismo dei microcosmi ruotando attorno al minimalismo di un macrocosmo come quello di Giovanni Falcone, protagonista del brano centrale del disco, sul quale ogni vezzosità irrisa e confessata con disarmante lucidità si avvoltola come ogni piacere della vita intorno al più tragico dei momenti."

Questa la tracklist del disco "CANZONI PER ADULTI": "Il salvatore delle donne tristi", "Il sostegno delle massaie", "La donna col pugnale", "Le risorse della tecnica", "D.J.", "Poco o niente", "La scorta (a Giovanni Falcone)", "Homo erectus", "Cinque lettere", "La ballata della cavalla assente", "La piccola amica", "Feydeau", "Ricordi".

Edizioni Musicali Freecom

Bobo Facchinetti: batteria
Pepe Gasparini: contrabbasso
Cristina Guardini: voce
Bruno Marini: sax baritono
Claudio Moro: chitarra
Marco Ongaro: pianoforte, voce
Marco Pasetto: clarinetto, sax soprano
Mara Vicentini: viola, violino

Inciso e mixato da Giampaolo Righetti presso Emotion Records Verona (Gennaio 2010)

Testi e musiche di Marco Ongaro tranne: "La ballata della cavalla assente" di L. Cohen (Ed. Sony) e "Ricordi" di L. Cohen e Phil Spector (Ed. Sony/EMI) adattate in italiano da Marco Ongaro

Produttore artistico ed esecutivo: Stefania Tramarin Stampato e distribuito da Freecom Edizioni Musicali Freecom

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