Continua con grande successo la rassegna Agorà, le famiglie e la città incontrano la musica promossa ed organizzata dal Comune di Verona, Assessorato alla Famiglia.
“Elmer, l’elefante variopinto”: testo e illustrazioni di David McKee, musiche di Elisabetta Garilli. Arrangiamenti ed orchestrazione di Giordano Bruno Tedeschi e Linda Anzolin. Interpretato da Disegnare Musica Ensemble e dalla Big Band Ritmo-Sinfonica Città di Verona diretta da Elisabetta Garilli e Marco Pasetto.
Vista la grande richiesta di partecipazione lo spettacolo previsto per domenica 23 febbraio replicherà lo stesso pomeriggio alle 18.15, i biglietti sono in prevendita da Verona Box Office, Via Pallone, 16.
I biglietti costano 5 euro (non ci sono spese supplementari di diritto prevendita), l’ingresso è gratuito per i bambini fino a 3 anni. Informazioni al numero 045 8011154.
Debutta martedì 25 febbraio 2014 alle ore 17.00 al Teatro Laboratorio (ex Arsenale asburgico) "Yesterday. L'ultimo gioco" di Jana Balkan con Jana Balkan, Isabella Caserta, Francesco Laruffa, che curano anche la regia. Lo spettacolo tratta la sempre più diffusa malattia dell'Alzheimer. Abbiamo cominciato a indagare questa perdita attraverso un lavoro di ricerca, interviste, testimonianze e incontri fatti con gli anziani, i familiari e le badanti che li assistono.
Ogni riferimento a fatti e persone non è puramente casuale. Lo spettacolo è ispirato a una storia vera: i tre protagonisti sono persone reali, persone che abbiamo conosciuto e ci hanno raccontato questa storia. La perdita della memoria è una malattia che complica tutto perché fa smarrire il senso delle cose, fino a farle sparire nell'indistinto. E' un naufragare inesorabile verso il niente. E' un lento smarrirsi nel silenzio e nell'assenza. E' irreversibile. Non si vuole commentare né giudicare, solo ritrarre una realtà che coinvolge tutti e che porta a riflettere. Lo spettacolo oscilla tra ricordi e presente, tra visioni della mente e realtà. "Ho visto un'anziana al funerale del figlio che ad un certo punto ha smesso di piangere perché non si ricordava più che ci facesse là. Ha detto: Portatemi via, chi è quello là dentro?". Da questa esperienza è scaturita la
Nell’ambito dell’Altro teatro (rassegna organizzata dal Comune di Verona in collaborazione con Arteven) va in scena Giulio Cesare (Julius Caesar) di William Shakespeare.
Di Andrea Baracco la regia di questo spettacolo proposto dalla Compagnia Benvenuti di cui il regista è anche direttore artistico. Ne sono interpreti Giandomenico Cupaiuolo (Bruto), Roberto Manzi (Cassio), Ersilia Lombardo (Calpurnia), Lucas Waldem Zanforlini (Casca e Ottaviano), Livia Castiglioni (Porzia) e Gabriele Portoghese (Marc'Antonio). L’adattamento e la traduzione sono dello stesso Baracco e di Vincenzo Manna, giovane drammaturgo italiano che negli ultimi tre anni ha collezionato importanti riconoscimenti a livello nazionale.Su invito dello Shakespeare’s Globe Theatre questo spettacolo è stato selezionato per il Globeto Globe Festival 2012 dove ha rappresentatol’Italia agli eventi culturali collaterali alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi di Londra del 2012.
Formatosi e perfezionatosi all'Accademia Nazionale d'Arte drammatica Silvio D'Amico, Baracco si è cimentato negli anni con autori classici (soprattutto Sofocle e Shakespeare) e contemporanei con una predilezione per la drammaturgia britannica, in particolare Harold Pinter, Alex Jones e Caryl Churcill.«Nel Giulio Cesare – dice Baracco – Shakespeare mette in scena una società in via di estinzione, una società colta nell’attimo terminale del proprio crollo, vittima del suo fallimento intellettuale, spirituale e
Rassegna Divertiamoci a teatro
«Bean – sottolinea Favino – riprende la tipologia della maschera di Goldoni e ne comprende l’importanza riportandola in un contesto moderno. Noi abbiamo italianizzato i personaggi e le situazioni, portando sotto i riflettori i comportamenti dell’italiano dinanzi alle vicende della vita, comportamenti che sembrano reiterati anche con il passare delle epoche e degli anni. La nostra è una commedia comica, con personaggi in fuga da comportamenti maldestri, tipicamente italiani».
Diplomato all’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” dove ha avuto come maestri, tra gli altri, Luca Ronconi e Orazio Costa, Favino si è ben presto affermato anche al cinema e in televisione. Sul grande schermo molti lo ricorderanno nei due film di Gabriele Muccino L’ultimo bacio e Baciami oltre a Romanzo criminale (regista Michele Placido) dove interpretava il ruolo del Libanese, il capo della feroce banda della Magliana. Tra gli altri, ha lavorato con Giuseppe Tornatore (La sconosciuta), Ferzan Ozpetek (Saturno contro), Giuliano Montaldo (L’industriale) sino ai più recenti ACAB (Stefano Sollima), Posti in piedi in Paradiso (Carlo Verdone), Marco Tullio Giordana (Romanzo di una strage sui fatti di piazza Fontana
giovedì 6 febbraio ore 20.45
Teatro Scientifico - Teatro/Laboratorio
liberamente tratto da 4:48 Psychosis di Sarah Kane
regia di Stefano Cenci
Il Teatro Scientifico-Teatro Laboratorio presenta: “Ofelia 4e48”, uno spettacolo di Stefano Cenci liberamente tratto da “4:48 Psycosis” di Sarah Kane, ultima opera teatrale della drammaturga britannica morta suicida nel 1999. “Ofelia 4e48” è uno spettacolo in cui mondi paralleli si incontrano di tanto in tanto, come in uno zapping televisivo repentino di canale in canale, così repentino che il programma sembra sempre lo stesso e lo spettatore ha l’impressione di assistere ad un impazzito gioco di ruoli, inquietante e divertente nello stesso tempo. Sulla scena si alternano Ofelia e Amleto, Sarah e il suo medico, l’attrice e il regista, la follia e il raziocinio, l’arte e il sociale, l’inafferrabile delicata violenza della poesia e la pesantezza conservatrice, cinica e onnisciente del pragmatismo umano. Ofelia 4e48 è una corsa sul filo dell'inesprimibile. E sulla scena attrice e regista sono i corpi attraversati dall'impeto della forza auto-distruttrice di Sarah. “Tutto ciò che si può dire di questo spettacolo –si legge nelle note di regia- è che è nato per caso, che ci è scoppiato tra le mani come un petardo che doveva fare una sola innocua scintilla e che invece ha ustionato i nostri