suono_giallo-2Sabato 11 febbraio 2012 alle ore 21.00 nella cornice del rinnovato Teatro Ristori, si svolgerà un evento con allestimento straordinario: per la prima volta in Italia Il Suono Giallo, drammaturgia di Vasilij Kandinskij messa in musica da Alfred Schnittke nel 1974. L'Orchestra e il Coro dell'Arena di Verona saranno diretti da Pietro Borgonovo, con Alda Caiello soprano solista, le coreografie di Susanna Beltrami eseguite dalla sua compagnia di danza contemporanea; la Beltrami firma la regia assieme a Fabio Zannoni. Kandinskij da sempre interessato alle interrelazioni tra suono, colore, forma e movimento, nella sua giovinezza sognava di diventare musicista. In seguito fu molto attratto dagli esperimenti di Skrjabin con colore e musica, e divenne anche amico di Schönberg.

Il testo del Suono Giallo compare nel celebre almanacco pubblicato nel 1912 Der Blaue Reiter (Il Cavaliere Azzurro): una sorta di libretto per una rappresentazione multimediale, il cui obbiettivo è di unificare musica, pittura e movimento coreografico. La prima stesura musicale del Suono Giallo si deve a Thomas de Hartman, ma la prima rappresentazione ebbe luogo solamente nel 1982 a New York, per la guida del direttore e compositore Gunther Schuller. Il libretto del Suono Giallo non è un libretto in senso tradizionale: è piuttosto un canovaccio, che indica le relazioni che devono intercorrere tra movimenti, luci, suoni, in un'atmosfera fortemente astratta e ricca di tensione spirituale, in conformità con le teorie estetiche e filosofiche che l'artista aveva sviluppato nello Spirituale nell'arte. La versione di Schnittke del Suono Giallo venne eseguita per la prima volta, solo musicalmente, nel 1975 al Festival di Sainte Baume in Francia mentre il suo primo allestimento ebbe luogo nell'84 a Mosca.

La rappresentazione del Suono Giallo sarà preceduta da una tavola rotonda, in Sala Maffeiana alle ore 16.00 dal titolo Sinestesia. Il sesto senso? Ascoltare i colori vedere i suoni. Tra utopie estetiche e percorsi della mente. Parteciperanno il compositore e musicologo Luigi Verdi (Conservatorio S. Cecilia, Roma), lo stesso Emanuele Arciuli (Conservatorio Piccinni di Bari), la studiosa di scienze cognitive Ilaria Berteletti (Università di Padova) e il critico d'arte Luigi Meneghelli (Accademia Cignaroli di Verona).

Una esaustiva esposizione della rappresentazione si trova qui

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