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Sabato 8 marzo alle 16.00 al Museo di Storia Naturale di Verona, nuovo appuntamento delle conferenze dedicate agli Scavi Scaligeri, dal titolo “Centro Internazionale di Fotografia: una storia espositiva”.

Giusi Pasqualini, responsabile del coordinamento e organizzazione delle mostre, illustrerà la trasformazione del sito avvenuta a partire dal 1996 quando, da luogo di esclusivo interesse archeologico - ricco di testimonianze romane, longobarde e medievali - è diventato anche sede espositiva, ospitando mostre dei grandi nomi della fotografia italiana ed internazionale.

L’iniziativa, promossa dal Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri in collaborazione con l’Università di Verona, l’Università diPadova e l'Accademia Cignaroli di Verona, approfondisce temi di archeologia, valorizzazione del sito come centro espositivo, fotografia e didattica.

 

Info e prenotazioni: Aster srl, da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 16.00, tel 045 8036353 – 597140; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 

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giuliana_sgrena_2

Venerdi 14 marzo  ore 18.00
Spazio Culturale Fondazione San Zeno
via Mazzini 2, Verona
(secondo piano sopra il negozio Tezenis)

«le rivoluzione violate»
incontro sul libro in uscita di Giuliana Sgrena
Jessica Cugini dialoga con la scrittrice

Le rivoluzioni arabe sono, di fatto, laiche.
I partiti religiosi arrivano sempre e soltanto dopo la partenza dei dittatori e vincono le elezioni. Perché?
Una delle tante ragioni è quella di punire le donne che si sono prese «troppe» libertà,
in quanto protagoniste della rivoluzione e in prima fila per affermare i propri diritti.
L’idea di questo libro nasce proprio dalla necessità di far luce sulla questione femminile
e di seguire gli eventi della primavera araba anche nella difficile fase della controrivoluzione.
Arabia Saudita, Tunisia, Egitto, Libia, Siria, Algeria: Giuliana Sgrena ci accompagna nel cuore della rivoluzione.

Nel dicembre 2012 Sgrena scrive: «Il successo o il fallimento delle rivoluzioni/rivolte arabe si misurerà sull’affermazione o meno dei diritti delle donne. La rivendicazione dei movimenti femministi/femminili è ovunque unica: parità di genere. Tuttavia, a due anni dall’inizio delle rivolte siamo passati dall’euforia alla delusione […] Ma nulla sarà più come prima: «Con la rivoluzione abbiamo vinto la paura», dicono i democratici dei diversi paesi arabi. E le donne, le più colpite dalle nuove legislazioni basate sulla sharia, non si sono arrese».
È ancora così?

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Terramara_154

 

venerdì 28 alle 20.45 Teatro Camploy
compagnia di danza Abbondanza/B ertoni
rassegna l'Altro Teatro

Con Terramara, spettacolo di danza che esalta la “mediterraneità” della Sicilia, prosegue  la rassegna L'altro teatro organizzata dal Comune di Verona in collaborazione con Arteven.

La coreografia (su musiche di Johann Sebastian Bach, Gabriel Yared e motivi della tradizione popolare siciliana, rumena, indiana e ungherese) è di Michele Abbondanza, gli interpreti sono Eleonora Chiocchini e Francesco Pacelli, la cura del riallestimento è di Antonella Bertoni.

La messa in scena di questo capolavoro di Abbondanza del 1991 è nell’ambito del progetto RIC.CI / Reconstruction Italian Contemporary Choreography Anni ‘80/ ’90 che si avvale della direzione artistica di Marinella Guatterini.

«Ricordo da piccolo, quando mio padre – sottolinea il coreografo – mi offriva certe arance arrivate dal sud e con orgoglio ostentava il fatto che avessero "i figli", spicchi più piccoli gonfi di succo, attaccati ai grandi spicchi che formavano il frutto. Ricordo ancora quanto fossero per me "speciali" quelle piccole parti, più preziose del tutto, tanto da apparire e quindi essere più buone. Dopo i "lavori-scuola" con Carolyn Carlson e quelli collettivi con i Sosta Palmizi, di questo primo lavoro "in solitaria" del 1991 ricordo proprio l'esplosione dell'immaginazione che sentivo poter espandersi intensamente come – conclude Abbondanza –

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Tancredi-il-gattopardo

Martedì 4 marzo alle ore 20.30, al cinema Kappadue

regia di Luchino Visconti con Burt Lancaster , Alain Delon , Claudia Cardinale

Proiezione in versione restaurata in digitale per la prima volta si vedranno gli 11 minuti tagliati da Visconti poco prima della presentazione del film al Festival di Cannes.Il film sarà preceduto da un breve documentario con le scene inedite, ritrovate dai due autori Alberto Anile e Maria Gabriella Giannice, tagliate da Visconti dopo alcuni mesi di regolare distribuzione in sala e da allora dimenticate e mai più viste.

“Un grande inno sinfonico alla Sicilia, al suo popolo, ai suoi profumi e al suo paesaggio, alla sua bellezza e alla sua violenza. Il film è una delle più grandi esperienze visive della storia del cinema”. Così il regista Martin Scorsese ha definito “Il Gattopardo”, il capolavoro che Luchino Visconti trasse dall’omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.Il mese di marzo dei Martedì del festival (organizzato dall’Ufficio Cinema del Comune di Verona) si apre con questo grande affresco storico, che prende le mosse dal maggio 1860, all’indomani dello sbarco di Garibaldi a Marsala. Il film, in programma martedì 4 marzo alle ore 20.30, al cinema Kappadue, viene proposto nella nuova versione restaurata in digitale, curata dalla Cineteca di Bologna e da Il

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20131201-tutta-colpa-di-eva-teatro-verona

 

scritto e diretto da Alberto Rizzi
Ippogrifo produzioni
In occasione della Festa della Donna, sei date a ingresso libero . Un testo che parla di stalking, di mobbing, di menzogne, di anaffetività. Di temi forti, e pregnanti di attualità.
Scevra di ogni buonismo e perbenismo, la commedia non si permette di esprimere giudizi né di ritagliare affrettate condanne. Solleva invece domande scottanti: spinge a riflessioni crude. Esprime, con un linguaggio che risponde alla quotidianità (come di consueto nelle produzioni di drammaturgia di Rizzi), uno spaccato di vita di Donne e Uomini in un “prima dell’EVITABILE”.


Tutta colpa di EVA è un testo che parla di stalking, di mobbing, di menzogne, di anaffetività. Di temi forti, e pregnanti di attualità. Scevra di ogni buonismo e perbenismo, la commedia non si permette di esprimere giudizi né di ritagliare affrettate condanne. Solleva invece domande scottanti: spinge a riflessioni crude. Esprime, con un linguaggio che risponde alla quotidianità (come di consueto nelle produzioni di drammaturgia di Rizzi), uno spaccato di vita di Donne e Uomini in un presunto “prima dell’EVITABILE”. Prima di quello che drammaticamente potrebbe diventare, forse o persino, femminicidio.

Venerdi 25 Febbraio
TUTTA COLPA DI EVA Ingresso Libero ore 21 Centro TOMMASOLI Via Perini, 7 Verona
Venerdi  7 Marzo
TUTTA COLPA DI EVA
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infinitamente2013__web
dal 10 al 16 marzo 2014
Festival di scienze e arti a Verona.
Viaggio nella vita
Dall'uomo all'universo
Il cambiamento

La sesta edizione di “Infinitamente” proporrà incontri, mostre, laboratori e spettacoli. Scienziati, ricercatori, protagonisti del mondo della cultura e artisti daranno vita ad una manifestazione  poliedrica incentrata sul concetto di “cambiamento”, declinato in innumerevoli significati.

Il cambiamento è elemento costitutivo della definizione stessa di vita. I neuroscienziati spiegheranno l’evoluzione del cervello e i fattori e le modalità con cui la mente cui avverte e vive il cambiamento. Sarà indagata anche la variabilità genetica: a partire dai segreti racchiusi nel DNA, il “filo della vita”, il festival si addenterà nei temi più affascinanti della ricerca in campo biologico, come  le ricombinazioni genetiche, le mutazioni e le modificazioni dell’espressione genica.

Saranno coinvolte anche le Scienze matematiche, fisiche e naturali, consentendo di aprire la manifestazione a percorsi che esploreranno fisica e astrofisica. Il concetto di cambiamento è suggestivo anche per tutti i possibili rimandi agli ambiti filosofici, psicologici e psicanalitici, storici, letterari, linguistici, sociologici e artistici. “Infinitamente” si propone di far dialogare le discipline delle hard e soft sciences, essendo la mente dell’uomo il fattore di sintesi, non parcellizzabile, della conoscenza. La manifestazione coinvolgerà dunque discipline scientifiche ed umanistiche, con chiari percorsi tematici.

per maggiori informazioni

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Teatro-Filarmonico-di-Verona

Domenica 2 marzo, ore 15.30 - martedì 4 marzo, ore 20.00
giovedì 6 marzo, ore 20.00 - domenica 9 marzo, ore 15.30
Teatro Filarmonico 

Operetta in tre atti 
Musica di Franz Lehár - Libretto di Victor Léon e Leo Stein 
Nel terzo atto è stata inserita parte del balletto Gaité Parisienne di Jacques Offenbach e Manuel Rosenthal 
Ed. Mario Bois, Parigi Rappresentante per l'Italia Ed. Curci, Milano

Direttore  Roberto Gianola
Regia e coreografia   Gino Landi
Scene    Ivan Stefanutti
Costumi    William Orlandin

 

Con la Vedova Allegra torna l’operetta
al Teatro Filarmonico dal 2 al 9 marzo

Domenica 2 marzo 2014 alle ore 15.30 ritorna al Teatro Filarmonico l’operetta in tre atti La Vedova Allegra di Franz Lehár per la Stagione Opera e Balletto 2013-2014 della Fondazione Arena di Verona. L’opera va in scena nell’allestimento che ha debuttato al Filarmonico nel febbraio 2005 e che porta la firma di Gino Landi per la regia e la coreografia, Ivan Stefanutti per le scene e William Orlandi per i costumi. Dal podio scaligero dirige Orchestra e Coro areniani il M° Roberto Gianola.
Repliche:  martedì 4 marzo, ore 20.00 - giovedì 6 marzo, ore 20.00 - domenica 9 marzo, ore 15.30
La Vedova Allegra (Die lustige Witwe) oltre ad essere ancora oggi la più celebre delle operette, è stata uno dei più grandi successi

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BALLATA_DI_UOMINI_E_CANI
dal  4 al 9 marzo  2014  Teatro Nuovo
di e con Marco Paolini
dedicata a Jack London
musiche originali composte ed eseguite da Lorenzo Monguzzi con Angelo Baselli e Gianluca Casadei
Rassegna il Grande Teatro
 

chitarra e voce Lorenzo Monguzzi
clarinetto Angelo Baselli
fisarmonica Gianluca Casadei
consulenza e concertazione musicale Stefano Nanni
animazione video di Simone Massi
disegno luci Daniele Savi e Michele Mescalchin
consolle audio Gabriele Turra
consolle luci Michele Mescalchin
assistenza tecnica Graziano Pretto
direzione tecnica Marco Busetto
elementi scenici, illuminotecnica e fonica: Ombre Rosse, Slack Line Lab
produzione Michela Signori, Jolefilm
Lo spettacolo è stato realizzato grazie al sostegno di Trentino spa – I suoni delle Dolomiti

Ballata di uomini e cani è un tributo a Jack London.
A lui devo una parte del mio immaginario di ragazzo, ma Jack non è uno scrittore per ragazzi, la definizione gli sta stretta. È un testimone di parte, si schiera, si compromette, quello che fa entra in contraddittorio con quello che pensa. È facile usarlo per sostenere un punto di vista, ma anche il suo contrario: Zanna Bianca e Il richiamo della foresta sono antitetici. La sua vita è fatta di periodi che hanno un inizio e una fine e non si ripetono più.
Lo scrittore parte da quei periodi per inventare storie credibili dove l’invenzione affonda nell’esperienza ma la supera.
La produzione letteraria

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immagine_INASIA_MontagneSacre_1

Sabato 01 marzo 2014, dalle 17:30 alle 19:00, 
 Sala Convegni Banco Popolare c / o Centro Servizi, Viale delle Nazioni, 4 - Verona
Relatore Ivan Perusi

Ingresso libero

Spesso nella cultura Tutte le, e particolarmente in Quelle Asiatiche, la montagna ha assunto l'Identità di Uno spazio di CONNESSIONE TRA l'Umano e il divino. Rappresenta lo slancio, Spesso faticoso, Semper iniziatico, dell'Uomo Che SI Stacca Dalle brume terrene ed aspira alla purezza cristallina con cui le vette indicano il Cielo, Sede degli Immortali. La Montagna e dunque Metafora dell'ascesi, Luogo e percorso Filosofico verso l'Essere. Ognuna delle Conferenze SI Concentrazione con cadenza mensile su un'area Geografico- culturale ben definita, Cercando di esprimerne l'essenza Più specifica.

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massimo_recalcati

 

Venerdì 28 febbraio alle 18.30 Fondazione Centro Studi Campostrini   a Verona.

 

Lo psicanalista e scrittore affronta una riflessione sulla crisi della figura paterna, sia da un punto di vista psicologico, politico che sociale, venerdì 28 febbraio alle 18.30 a Verona.

 Massimo Recalcati, tra i più affermati analisti italiani, affronterà il tema del “Padre” durante la conferenza dedicata venerdì 28 febbraio alle 18.30, alla Fondazione Centro Studi Campostrini in via Santa Maria in Organo, 2, a Verona. Attraverso una riflessione che parte dall’osservazione fatta sulla crisi della figura paterna sia da un punto di vista psicologico che politico e sociale. L’evento del ciclo “Fuori programma” è moderato da Davide Assael, ingresso libero.

 

La società contemporanea è stata spesso descritta come una società senza padri, perché figlia di un percorso contestatore incentrato sulle virtù creative della gioventù. Una volta che i giovani di un tempo sono diventati padri e madri, è emersa la difficoltà di imporre limiti per coloro che avevano contestato ogni divieto. Una contraddizione, che, forse inconsapevolmente, sembra aver contribuito, insieme ad un processo di massificazione mediatica senza precedenti, al sorgere della deriva narcisistica  che sembra caratterizzare l’attuale tempo storico. Un narcisismo soprattutto fonte di disagio e di malessere psicologico, che costringe il soggetto, eterno Giuseppe biblico

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BEATBOX0328

Venerdì 28 febbraio |ore 21.00 Teatro Stimate - Verona

con Alfio Vitanza, Mauro Sposito, Riccardo Bagnoli e Guido CinelliLoro sono Alfio Vitanza, Mauro Sposito, Riccardo Bagnoli e Guido Cinelli.

Vengono dalla musica pop italiana e vantano collaborazioni con grandi nomi come Latte e Miele, Antonello Venditti, Anna Oxa, Eugenio Finardi, New Trolls, Dario Baldan Bembo e molti altri. Ma a chiuder gli occhi sembra di ascoltare Ringo, John, George e Paul: i mitici Beatles.
Del gruppo di Liverpool hanno tutto: dai costumi (confezionati su misura dalla stessa sartoria che li creò per la tournée americana dei Fab Four), agli strumenti, dalla scaletta dei pezzi al modo di suonarli. I Beatbox in ogni Beatles Show riavvolgo il nastro del tempo e riportano il pubblico agli indimenticabili anni ’60.
Beatles Show, in scena al Teatro Stimate venerdì 28 febbraio, è quindi molto più che un semplice tributo ai Beatles: lo show attraversa i ricordi e le scoperte di più generazioni, con esecuzioni fedeli a quelle originali. La scaletta è quella che i Beatles proponevano al top della loro carriera concertistica, prima di interromperla per dedicarsi alla sperimentazione in sala di incisone. L’obiettivo è quello di rifarla con lo stesso impatto sonoro e soprattutto vocale del leggendario quartetto. Per oltre un’ora e mezza, che è il

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