danza

A inaugurare la sezione danza dell'Estate Teatrale a Verona sarà, dal 24 al 28 luglio 2012, la Compañia Española de Danza Miguel Angel Berna che proporrà Bailando mi tierra... Mudéjar di e con Miguel Angel Berna. In scena un'orchestra dal vivo che accompagnerà il "re delle nacchere" Miguel Angel Berna e la sua compagnia nel danzare la Spagna più autentica. "Re" non solo delle nacchere ma anche della jota,antica danza popolare spagnola da lui riportata in auge, Berna è stato soprannominato da alcuni critici il "Paganini delle nacchere". Di conseguenza, come per ogni virtuoso, servono strumenti speciali. «E siccome – spiega Berna – gli artigiani che costruivano nacchere sono scomparsi, sono ricorso a mio padre che le realizza in metacrilato, quella speciale materia plastica trasparente come il vetro». Sempre Berna spiega il significato del sottotitolo Mudéjar. «È un termine che deriva dall'arabo e che designò quei musulmani che restarono nella Spagna riconquistata dai cristiani e ai quali fu permesso di conservare la loro cultura. In seguito a questo, con mudéjar venne definita quella corrente artistica che mescolava arte cristiana e arte araba e che è una meravigliosa peculiarità della Spagna».

«Berna – scrisse un quotidiano nazionale in occasione di una passata tournée italiana – è semplicemente strepitoso, la sua danza è un crescendo, frutto di una tecnica tanto impec-cabile da non dover essere ostentata... Non è solo un virtuoso della danza, ma anche delle nacchere, le castañuelas non gli danno solo il ritmo, ma suggeriscono vibrazioni inaspettate, creano suoni e sfumature impensabili, arrivando, nell'assolo finale, a un'apoteosi di tecnica, sensualità ed emozioni che lascia il pubblico con il fiato sospeso».

Dopo la Spagna, l'Argentina. Dal 7 all'11 agosto la Compañia de Danza Nestor Pastorive proporrà in prima mondiale Argentina baila, spettacolo di e con Nestor Pastorive allestito appositamente per il Teatro Romano. Anche qui un'orchestra dal vivo per proporre le numerose danze della cultura argentina. Non solo tango dunque. Anche milonga, zamba, chacarera e soprattutto malambo: la spettacolare danza dei gauchos nata nelle pampas, contraddistinta da particolari zapateados e da virtuosismi con le boleadoras e con i lazos. Già da un mese sono in corso in Argentina le prove di questo spettacolo che dopo il debutto veronese, sarà in tournée europea.

Sarà la volta, Il 16 e 18 agosto, di Omaggio a Nino Rota, ripresa dello spettacolo andato in scena lo scorso anno al Filarmonico. Su coreografie di Maria Grazia Garofoli il Balletto dell'Arena di Verona rivisiterà, sulle due rispettive suite musicali, i due più celebri balletti di Nino Rota: La strada che andò in scena con la coreografia di Pistoni nel 1966 (dodici anni dopo l'uscita dell'omonimo film) e Le Molière imaginaire commissionatogli da Béjart nel 1976. Riproporrà inoltre la vicenda di Romeo e Giulietta sulla struggente musica composta da Rota per il film di Zeffirelli del 1968.

Chiuderà la sezione danza il Malandain Biarritz Ballet che torna al Teatro Romano (dal 23 al 25 agosto) dopo i grandi successi del 2007 e del 2010 quando presentò, rispettivamente, Le creature di Prometeo su musica di Beethoven e Romeo e Giulietta su musica di Berlioz. Entrambe le coreografie erano di Thierry Malandain. Il programma che la celebre compagnia francese proporrà quest'anno è un omaggio alla grande danza del Novecento. Cinque i balletti in programma: cinque capolavori creati tra il 1905 e il 1928 e riproposti nelle coreografie di Malandain che ne esaltano la valenza classica e i contenuti originali at-tualizzandone però la costruzione coreografica e gli elementi visivi e scenografici. Aprirà la serata il più celebre assolo della storia della danza: La morte del cigno che Michel Fokine creò nel 1905 a Pietroburgo per Anna Pavlova su Le cygne dal Carnevale degli animali di Camille Saint-Saëns. Seguirà Lo spettro della rosa sull'Invito alla danza di Carl Maria von Weber, rivisitazione del balletto (anche questo di Fokine) del 1911. Sarà poi la volta dell'Après-midi d'un faune che il 19 maggio 1912 (proprio cento anni fa) rivelò la genialità di Vaslav Nijinsky e rivoluzionò i canoni della danza. Travolgenti gli ultimi due balletti della serata: Bolero su musica di Ravel, balletto che vanta tantissime edizioni dopo la prima del 1928 a Parigi a firma di Bronislava Nijinska e L'amore stregone su musica di Manuel de Falla, storia d'amore e morte in un villaggio andaluso resa celebre dall'allestimento parigi-no del 1928.

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