some_views_of_africa-_la_citt_2013

Opening Sabato 25 Maggio, ore 11.30 Studio la Città 

PIETER HUGO,
LAURA NSENGIYUMVA,
MIKHAEL SUBOTSKY,
LAWRENCE LEMAOANA,
PHILIP KWAME APAGYA

Some views of Africa è una mostra dedicata ad artisti originari da diversi paesi del continente africano: Sud Africa, Camerun, Ghana, Ruanda. Il lavoro degli artisti individuati esprime l’attuale posizione geo-culturale dell’Africa rispetto al contesto globale e racconta paesi segnati da tensioni sociali irrisolte e da una pesante eredità postcoloniale, ma percorsi da sogni, da desideri, da grandi energie del cambiamento.

Tutt’altro che univoca, tutt’altro che pacificata, la mostra si offre come un insieme di punti vista di artisti particolarmente sensibili al loro luogo di origine e al loro contesto di vita. Sono presenti in mostra le opere di Philip Kwame Apagya, Pieter Hugo, Lawrence Lemaoana, Laura Nsengiyumva e Mikhael Subotzky.

 

Studio la Città srl
Lungadige Galtarossa 21
Verona 37133
Italy

http://www.studiolacitta.it/

Mikhael Subotzky, Traffic light encounter - 2004

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dancalia_

dal 4 luglio al 31 agosto 2013 Biblioteca Civica di Verona

 Le immagini di Paolo Ronc, fotografo trentino innamorato dell’Africa, dei deserti, del respiro di una terra che lo ha conquistato e della quale ha saputo interpretare gli aspetti più intensi e veri, sono accompagnate dalle testimonianze e dalle esperienze di Andrea Semplici, giornalista e scrittore di viaggi.

Giovedì 4 luglio 2013 alle 17.30 in Protomoteca della Biblioteca Civica si terrà l’inaugurazione della mostra fotografica “Dancalia. L’emozione diventa silenzio”: le immagini di Paolo Ronc, fotografo trentino innamorato dell’Africa, dei deserti, del respiro di una terra che lo ha conquistato e della quale ha saputo interpretare gli aspetti più intensi e veri, sono accompagnate in questa mostra dalle parole, dalle testimonianze e dalle esperienze di Andrea Semplici, giornalista e scrittore di viaggi. Oltre a Paolo Ronc, interverranno Antonia Pavesi, consigliere incaricato alla Cultura del Comune di Verona, e Luigi Turco, Presidente della Cantina Valpantena Verona.

 La Dancalia è un immaginario africano, una geografia concreta e sorprendente. È stata l’ultima chiazza bianca sulle mappe novecentesche. La sua esplorazione è stata un’avventura italiana. La Dancalia è una terra di lava, fuoco e sale ai confini fra Etiopia ed Eritrea, in Africa Orientale. Qui, la Rift Valley entra in Africa e sta provando a spezzare in

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Nicole_Bacchiega

8 - 23 giugno 2013 - La "Casa degli Artisti", il collettivo che per anni ha lavorato sotto il magistero tecnico e teorico di Luciano Fabro e Jole De Sanna, si ripresenta a San Giorgio in Valpolicella dopo una quindicina d'anni. Interpreti vecchi e nuovi continuano a confrontarsi con l'opera come elemento dinamico attraverso il quale fare esperienze e prendere possesso di qualcosa.

Anche se definire il "qualcosa" rimane impossibile. Fabro avrebbe parlato di "Rivelazione", di un "essere introdotti nei misteri dell'immagine attraverso la materia".

Niente soluzioni uniche, perchè porterebbero direttamente nei territori della metafisica: questi artisti cercano invece di esteriorizzare l'identità di una cosa, come fosse un evento di tensione non risolta, un'apertura verso cui possa passare la conoscenza. In altre parole, essi riprendono i dati del reale e si lasciano attraversare da essi, in modo che il loro sentire sia costantemente sollecitato. E non a caso hanno scelto come titolo della rassegna il termine neurologico di Potenziali Evocati, proprio per alludere a quegli "esami che studiano la risposta del sistema nervoso ad uno stimolo visivo".

- Diego Morandini presenta un blocco in cemento che ha lavorato fino a ottenere una sorta di sfera, che dà più la sensazione di una massa senza un punto fisso che di un peso, di una gravità.

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Beth_Moon


Inaugurazione giovedì 16 Maggio  2013  ore 18.30

Galleria PH Neutro Vicolo Balena 3, Verona

Mostra collettiva, Fotografie di Silvia Celeste Calcagno, Fotovitamina, Jefferson Hayman, Tobia Makover, Beth Moon e Curtis Wehrfritz.
Dalla tradizionale stampa ai sali d’argento di Jefferson Hayman, ai dagherrotipi moderni di Curtis Wehrfritz, alla riscoperta del platino palladio di Beth Moon, passando per le sperimentazioni più diverse, come l’utilizzo della cera d’api di Tobia Makover, la  manipolazione delle immagini attraverso agenti chimici e vernici di fotovitamina o l’uso innovativo della ceramica come supporto di Silvia Celeste Calcagno, la mostra Dall’Argento al Palladio si presenterà come un viaggio nella storia dell’arte fotografica tra rivisitazione di antiche tecniche e sperimentazioni innovative.

Il tutto sarà arricchito, in vero spirito PH Neutro, dalla presenza delle opere dei Grandi Maestri della Fotografia, storicizzati e contemporanei quali, Ansel Adams, Gabriele Basilico, Nan Goldin, Duane Michals, Alex Prager, Sebastiao Salgado, Paolo Ventura ed altri. Ogni Artista avrà un esclusivo corner dedicato nel quale Opere diverse, arricchite da testi critici e didascalie, aiuteranno i visitatori ad avvicinarsi ed emozionarsi nei diversi percorsi della Fotografia d’Autore.


 American photographer Beth Moon.


Galleria PH Neutro Vicolo Balena 3, Verona
Orari: martedì-sabato 10-13/15.30-19.30

Per maggiori informazioni clicca qui

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art-contest

25 aprile 2013 - Gli itinerari della Resistenza. Collettiva d'arte negli spazi veronesi

21 aprile Collettiva/Contest in Piazza Cortile del Tribunale a Verona,dalle ore 11.00

27 aprile Inaugurazione collettiva al RED ZONE art + cafè - San Giorgio di Valpolicella, dalle ore 18.30

La collettiva A Memoria d'Arte5, creata dal Circolo Pink in occasione della giornata del 25 aprile, giunge alla 5°edizione. L'iniziativa, divenuta ormai un evento cittadino che coinvolge da anni decine di artiste e artisti, è curata quest'anno da Marika Santoni.

Per Verona è un appuntamento importante, un contributo significativo che vuole attualizzare con i linguaggi dell'arte l'eredità storica del 25 aprile, festa della Liberazione dal nazi-fascimo.

La manifestazione, aperta a tutti gli artisti contemporanei e non di ogni nazionalità, avrà come fili conduttori e temi portanti delle opere l'antifascismo e la Resistenza. L'antifascismo per non dimenticare l'orrore del trentennio, dei lager nazisti e delle tante diversità che vi furono sterminate ma anche l'insensatezza dei nuovi lager, dove centinaia di immigrate e immigrati sono costretti a "sostare" in attesa di una vita più dignitosa. Antifascismo per continuare a resistere contro ogni forma di razzismo e repressione sociale, culturale e politica ed economica, laddove vecchie e nuove forme di fascismo e repressione dei corpi e delle menti ci vorrebbero tutte e tutti

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biennale-darte-di-malindi-arti-marziali-opere-di-combattimento10 maggio - 30 giugno 2013 La Galleria “LA PERSIA” Corso Cavour, 2 

John Goba - Sierra Leone

Margaret Majo - Zimbabwe

Mikidadi Bush - Tanzania

Maurus M. Malikita - Tanzania

L'arte africana contemporanea fu portata alla ribalta per la prima volta in modo ufficiale dalla mostra 'Les Magiciens de la Terre' , realizzata dal Centre Georges Pompidou di Parigi nel 1989. La Galleria La Persia (spazio che da oltre 20 anni si occupa di tappeti) con questa prima mostra vuole iniziare una ricognizione degli artisti africani più significativi e di alcuni artisti emergenti del Centro Asia. La Persia opererà in stretta collaborazione con la Fondazione Sarenco che, da ormai trent'anni, si occupa di far conoscere l'arte del continente africano.

Numerosi critici d'arte e poeti (Achille Bonito Oliva, Jean-Hubert Martin, Sarenco, Pierre Garnier, Emmett Williams, André Magnin, Enrico Mascelloni, Martina Corgnati, Eric Girard-Miclet e altri) si sono occupati di questo straordinario fenomeno artistico che è già stato presentato dalla Biennale di Venezia, dalla Biennale di Lione, dalla Biennale di Dakar e dalla Biennale di Malindi, oltre che da importanti musei, istituzioni e fondazioni internazionali. In mostra le sculture di JOHN GOBA, i rilievi di MARGARET MAJO, i dipinti di MIKIDADI BUSH e di MAURUS M. MALIKITA.

Tutti questi quattro autori hanno ricevuto il premio della Biennale di

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guidi_fama_gallery

23 marzo - 31 maggio 2013  FaMa Gallery, Corso Cavour 25/27, Verona

FaMa Gallery inaugura venerdì 22 marzo 2013 una personale del giovane artista bresciano Giorgio Guidi. La mostra, dal titolo GRIT e curata da Matteo Pollini, presenta un importante nucleo di nuovi lavori realizzati in occasione dell'esposizione ed alcune opere della recente produzione dell'artista.

Nella ricerca di Giorgio Guidi convergono elementi formali e testuali distanti fra loro che danno vita a opere pensate ed assemblate per stratificazione, nelle quali emergono sia le caratteristiche tattili sia simboliche dei materiali utilizzati. Sculture, disegni ed installazioni sono determinati da una matrice “antropologica” di osservazione e selezione delle culture e dei comportamenti umani. Questi elementi, intrecciandosi con gli aspetti biografici dell’artista, proiettano le opere in una dimensione in cui il tempo sembra ripiegarsi su sé stesso, in una sorta di progressiva stratificazione, fino a celare e custodire ciò che resta intrappolato al suo interno.

Il titolo della mostra - traducibile dall’inglese come sabbia o sporco, ma che nel linguaggio colloquiale prende anche il significato di coraggio - vuole, quindi, evocare l’idea di un materiale in grado di nascondere le cose al nostro sguardo, ma, allo stesso tempo, la possibilità di una loro successiva scoperta o riscoperta.

La mostra GRIT dedica ampio spazio ai nuovi lavori tra cui Memories

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01_museo_della_moda_e_del_costume_alla_casa_giulietta_ph.antonella_anti_

Dall'11 marzo  al 19 maggio 2013 negli orari di apertura di Casa di Giulietta Via Cappello 23 - Verona

L'eleganza femminile dalle collezioni Mazzucchelli al tempo di Angelo Dall'Oca Bianca, un’ esposizione di abiti e accessori del costume femminile del XIX e XX secolo provenienti dalle raccolte dei Musei Mazzucchelli

.Vengono così creati suggestivi richiami tra le opere dell’artista Angelo Dall’Oca Bianca, appartenenti alla ricca collezione della Galleria Comunale di Arte Moderna ‘Achille Forti’ di Verona ed esposte in una selezione curata da Patrizia Nuzzo, e gli abiti del XIX e XX secolo provenienti dalle raccolte dei Musei Mazzucchelli, in una scelta proposta da Pierangela Gemignani e Lara Alberti.

I costumi e gli accessori esposti trovano puntuale riscontro nelle fogge e nei materiali di quelli indossati dalle giovani donne dipinte dal pittore veronese, attento rilevatore del mondo femminile nella sua attività pittorica e fotografica. Traendo spunto dai ritratti femminili di Dall’Oca che, con grande cura dei dettagli, dipinge gonne policrome, morbidi scialli, ventagli, ombrelli, cappellini, la mostra restituisce l’immagine di una donna affascinante e seducente.

Gli abiti e gli oggetti esposti nella mostra appartengono alla collezione del Museo della Moda e del Costume” che ha sede nella settecentesca Villa Mazzucchelli, situata a Ciliverghe di Mazzano, in una felice posizione tra Brescia e il Lago

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Masuyama_Arco_di_Constantino_partOpening 23 Febbraio 2013, ore 11.30 - Studio la Città - Verona

Dopo aver sfidato il tempo e la storia stessa, dopo aver ricalcato le orme di grandi come C. D. Friedrich e J. M. W. Turner, Hiroyuki Masuyama torna a rileggere l'arte del passato. Il salto indietro questa volta è però notevole e la lettura dei suoi lavori non può prescindere da un punto di partenza temporale che si colloca addirittura nell'Antica Roma e passando per l'epoca Rinascimentale, giunge fino al contemporaneo.

Ancora una volta tutto è presente sulla stessa scena. La ri-costruzione forzata messa in atto dal collasso temporale (si sfora quasi nell'a-temporale), ci ricorda che l'arte del XXI° secolo è ancora una citazione dei motti Futuristi. I tempi sono di certo maturi e formalmente non ci troviamo più di fronte alle pennellate elettriche e impazienti di Umberto Boccioni (La Città che sale, 1910). La città qui non sale, scorre, anzi, corre al punto tale che il dinamismo è diventato iper dinamismo.

I nuovi lavori in mostra di Hiroyuki Masuyama (stampati su carta, come a voler imitare le incisioni di un tempo) fotografano i paesaggi romani che in passato artisti come Marco Sadeler, Giovanni Antonio Canal, Giambattista Piranesi, Luigi Rossini e J. M. W. Turner hanno ritratto. Il fil rouge con le

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variazioni_la_giarina

 

26 febbraio - 27 aprile 2013

La galleria La Giarina presenta la nuova mostra "Le cinque variazioni " che mette a confronto i lavori di cinque artisti : VASCO BENDINI, DANIELE GIRARDI, DANIELE GIUNTA, ERNESTO JANNINI, ADRIANO NARDI. Diversa la generazione, diversa la tecnica e la poetica degli artisti, unico il medium: la pittura:


 

Se nel film di Lars Von Trier del 2003 “Le cinque variazioni” si apriva una profonda analisi sul significato stesso di “cinema”, in questo caso il tema dell’indagine è la pittura nelle sue diverse declinazioni, viste nell’interpretazione di artisti presentati finora in galleria in mostre personali e, per la prima volta, invitati al dialogo.

 

VASCO BENDINI (Bologna 1922) vive e lavora a Roma.

Riconosciuto dalla critica come uno dei padri più rappresentativi dell’informale italiano, ha studiato con Giorgio Morandi e Virgilio Guidi. Negli anni 60 evolve verso pratiche oggettuali e comportamentali mettendo in crisi lo statuto convenzionale dell’opera. Negli anni successivi riprenderà una pittura di totale lirica autonomia formale e cromatica, con risultati di grande tensione poetica. “il lavoro di Bendini sembra rifiutarsi a troppo analitiche precisazioni. Esso si propone “altro”, problematico, reticente e a suo modo misterioso”. (G.Cortenova).

 Il MACRO di Roma il 27 febbraio presenterà le installazioni dell’artista del 1966/67 tra cui “Cabina solare”.

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VAN_GOGH_part

2 febbraio -1 aprile 2013. Riapre nel Palazzo della Gran Guardia, nel cuore di Verona davanti all'Arena, la mostra sul ritratto e la figura che Marco Goldin ha proposto, in prima edizione, nella Basilica Palladiana di Vicenza, dove è stata ammirata da 273.334 persone in soli cento giorni di apertura.

Un successo sostanziato da un gradimento eccezionale del pubblico verso le opere esposte.

I dipinti che vengono presentati nell'edizione veronese (che chiuderà i battenti il primo aprile) saranno sostanzialmente i medesimi già esposti a Vicenza (solo sette non saranno presentati nella città scaligera), con l'aggiunta di un nucleo davvero importante di capolavori tutti provenienti da una meravigliosa istituzione rumena, il Muzeul National Brukenthal di Sibiu, antichissima città della Transilvania, che per i suoi monumenti è stata Capitale Europea della Cultura.

Dal museo rumeno, famoso tra gli appassionati di tutto il mondo, giungono a Verona 4 opere quattrocentesche su tavola. Tre sono capolavori tra i maggiori dell'arte fiamminga, il quarto è un rarissimo Antonello da Messina, la Crocefissione datata 1460. Le opere fiamminghe sono di Hans Memling e Jan van Eyck. Di quest'ultimo sarà esposto il celeberrimo Ritratto d'uomo con copricapo azzurro del 1429, straordinario ritratto che, non a caso, Goldin ha scelto come immagine ufficiale della mostra veronese. Di Memling sarà presente

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