martedì 4 giugno ore 20,30 cinema Kappadue con la presenza della regista Alina Marazzi in sala
organizzata da Il Melograno in collaborazione con Verona Film Festival.
TUTTO PARLA DI TE
(Italia/Svizzera, 2012, 83')
un film di Alina Marazzi
con Charlotte Ramplint, Elena Radonicich, Valerio Binasco, Maria Grazia Mandruzzato
C'è una speciale qualità coinvolgente nei titoli dei film di Alina Marazzi, l'uso inciso delle prime persone verbali e del verbo volere, l'interpellazione struggente a un 'tu' cui ci si rivolge, o non ci si può rivolgere più (Un'ora sola ti vorrei, Vogliamo anche le rose, e ora Tutto parla di te). Dopo i due docufilm, uno molto privato l'altro molto generazionale, questo è il primo film di finzione della regista milanese, intessuto a sua volta di realtà documentata. Ancora un film sulla maternità, perché tutto parla di madri nel cinema di Marazzi, "quella mai conosciuta e ricomposta nelle immagini (Un'ora sola ti vorrei), quella nascosta dietro ogni ragazza lib erata dalla rivoluzione sessuale (Vogliamo anche le rose), quella travolta oggi dalle imminenti responsabilità e dai cattivi pensieri (Tutto parla di te)" (Marzia Gandolfi).
Charlotte Rampling, viso auratico lavorato dal tempo, è una studiosa che affronta un'indagine sull'esperienza dell'essere madre, stringe un legame con una mamma giovane e in crisi, mlascia emergere poco alla volta il proprio segreto
Dal 17 marzo al 10 maggio 2013 al Teatro Laboratorio Teatro Scientifico ex Arsenale asburgico di Verona inizia la rassegna Classici sullo schermo, visioni tra cinema e letteratura che il Teatro Scientifico organizza in collaborazione con Verona Film Festival per il desiderio di trasformare la domenica pomeriggio in un momento d'incontro per la fruizione e il dialogo sull'arte.Sarà proiettato il film “Cime tempestose", La voce nella tempesta” (1939) di William Wyler, tratto da Cime Tempestose di Emily Brontë. Vincitore del premio Oscar per la migliore fotografia, il film ha per protagonisti un indimenticabile Laurence Olivier nel ruolo di Heathcliff e Merle Oberon in quello della sua amante Cathy. A seguire momento conviviale. I prossimi appuntamenti sono 7 aprile ore 16.30 con Piccole donne nate dalla penna di Louisa May Alcott, nella celeberrima versione del 1949, diretta da Mervyn LeRoy, con Janet Leigh, Elizabeth Taylor e June Allyson e 28 aprile ore 16.00 col kolossal Via col vento (1939).
17 marzo ore 16.30 - LA VOCE NELLA TEMPESTA (CIME TEMPESTOSE)
di William Wyler, tratto da Cime Tempestose di Emily Brontë con Laurence Olivier e Merle Oberon (1939)
a seguire momento conviviale
ingresso euro 4,00
del regista Premio Oscar Alex Gibney in occasione dell'uscita in prima nazionale nelle
La rassegna che si tiene al Kappadue è legata alla retrospettiva in corso agli Scavi Scaligeri di Verona sui trent’anni di scatti del Neorealismo fotografico.
Ciò che il percorso dell’Archivio fotografico fa emergere, fra le altre cose, è la molteplicità di figure che si sono dedicate alla “pratica” neorealistica: non diversamente è accaduto anche in ambito filmico dove, accanto ai grandi maestri (Rossellini, De Sica e il primo Visconti), diversi autori si sono misurati con questa corrente in maniera personale e creativa.
Tra questi uno è certamente Carlo Lizzani, il quale partendo da esordi neorealisti e, pur allontanandosene successivamente in senso stretto (affrontando vari tipi di genere), fa del Neorealismo una costante estetica della sua opera. Ma non solo. Il suo “eclettismo” gli permette di affrontare tutti gli aspetti della “macchina – cinema”: i festival (è stato direttore della Mostra del Cinema di Venezia dal 1979 al 1982), la critica, la teoria, la politica militante e quella culturale. Il rapporto tra cinema e storia, quello tra cinema e letteratura,
Dal 6 al 22 luglio 2012 XI edizione. Este, Monselice, Cineambulante tra i Colli Euganei.
Una nuova edizione del festival itinerante tra i Colli Euganei che quest'anno si fa in tre dividendosi tra animazione, cortometraggio e cinema documentario.
Una finestra spalancata sull'Italia e sul mondo, su ciò che accade e sulle nuove tendenze di un linguaggio in continua evoluzione. L'Euganea Film Festival torna dal 6 al 22 luglio per la sua undicesima edizione, forte dei successi che lo confermano come uno dei più importanti festival cinematografici del Veneto riconosciuto a livello nazionale ed internazionale.
A dimostrarlo sono i numeri dell'edizione dello scorso anno: 1280 film iscritti al concorso provenienti da 90 paesi, 70 film selezionati e proiettati, 15 serate di proiezione, 8 comuni del comprensorio euganeo coinvolti, 40 ospiti, 2 spettacoli teatrali e 2 concerti, 7.000 spettatori.
«Una nuova edizione che si presenta ricca di iniziative e fortemente ancorata al territorio che la ospita spiega Marco Segato, direttore artistico del festival - strutturata partendo dai generi cinematografici che hanno caratterizzato il Festival in questi dieci anni: l'animazione, il cortometraggio e il cinema documentario».
Inaugurerà il festival venerdì 6 luglio ai Giardini del Castello di Este l'Euganea Comics & Animationscinema d'animazione con proiezioni, workshop e tanti ospiti che proseguirà sabato 7 e
20 giugno 2012 - Proiezione film documentario sulla grande artista, icona della performance art.
Da quarant'anni Marina Abramovic conduce la propria riflessione sull'arte e sul mondo letteralmente sulla propria pelle, spingendo il corpo a misurarsi con i propri limiti, anzi ad oltrepassarli. Quello della performance è uno stato mentale, raggiunto il quale il fisico può fare cose che normalmente non arriverebbe mai a fare.
Il documentario di Matthew Akers segue l'artista nella preparazione della grande retrospettiva che il Museum of Modern Art di New York ha dedicato alla Abramovic nel 2010, la più grande esibizione che il MoMA abbia mai dedicato all'arte della performance.
Il film riprende l'artista, animata dalla convinzione che la cosa più difficile sia fare qualcosa che si avvicini al niente, mentre alza lo sguardo ogni volta sulla persona che ha di fronte e gli si dedica, senza distrazione alcuna, per tutto il tempo che l'altro desidera. Come in altre opere precedenti (tra cui quella pericolosissima del '74 a Napoli), l'artista si mette così nelle mani del pubblico, totalmente vulnerabile e attaccabile, e, ancora come altrove, la reazione dello spettatore – oltre che la prova estrema imposta al proprio corpo - diventa l'oggetto stesso della performance.
Lo sguardo occhi negli occhi con questa donna che non ha paura di nulla e